La risonanza sentimentale è un bias cognitivo molto comune. Consiste nell’entrare in risonanza con una proposizione ritenendola vera (giusta, positiva ecc.) semplicemente perché ci ha emotivamente colpiti, ma senza averla sottoposta a un’analisi razionale. Di solito, la risonanza sentimentale è un errore commesso da chi ha una scarsa intelligenza psicologica e personalità critiche evidenti (romantica, contemplativa, irrazionale ecc.) ed è spesso collegata con l’errore di espansione (nel senso che le proposizioni approvate contengono spesso un errore di espansione). Prendiamo la frase di Pessoa (che, da sola, distrugge ogni mia considerazione per il poeta portoghese): “tutto vale la pena”. Razionalmente è di spessore nullo, eppure molti la prendono come giustificazione di loro errori o comportamenti e, addirittura, ho incontrato persone che l’hanno resa il cardine della loro vita, vita ovviamente da spacciati.*. Una persona razionale direbbe banalmente (applicando il Ma se…) al sostenitore della frase: “se tutto vale la pena, allora anche il suicidio la vale, perché non lo provi?”.
In letteratura gli esempi sono praticamente infiniti; tempo fa mi è capitato di leggere un articolo in cui si lodava la frase di Bette Davis: “non c’è modo migliore di perdere la felicità che desiderarla fortemente”. Non so in che contesto l’attrice l’abbia pronunciata, ma probabilmente è il frutto di una sua esperienza che lei poi ha generalizzato (errore di generalizzazione). Evidentemente l’autore dell’articolo l’ha ripresa perché è di grande impatto e sembra una massima di grande saggezza molto utile a chi vuole sostenere, senza nessuna prova, che è inutile cercare la felicità. Purtroppo è anche di una grande inutilità razionale perché non si basa su nulla di razionalmente accettabile, anzi, con la stessa “logica” si potrebbe sostenere che “non c’è modo migliore di perdere l’amore che desiderarlo fortemente” fino a trasformare il tutto in una negazione totale del desiderio che farebbe perdere ciò che si desidera, circostanza smentita dalla realtà.

La risonanza sentimentale rientra nella categoria dei bias cognitivi
Un esempio a tutti noto di risonanza sentimentale è la frase “non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te“.
L’errore di risonanza sentimentale è alla base del successo dei falsi saggi.
Cercate di non essere vittime di risonanze sentimentali e, quando una frase vi piace, verificatela e, se trovate banalmente una confutazione, cercate di scoprire quale parte (evidentemente non molto positiva) della vostra personalità spingeva per farvela accettare.
* Non a caso Pessoa morì a soli 47 anni di cirrosi epatica causata dall’abuso di alcol.