Il ragionamento del fumatore è un errore raziologico molto comune. È abbastanza facile commettere un errore logico pur partendo da un campione molto valido: basta considerare solo i risultati positivi o comunque sottostimare quelli negativi, cioè non considerare la statistica dei casi (errore di ignoranza statistica). Un esempio lampante è per esempio quello che usano i fumatori per negare i danni del fumo: “guarda tizio, fuma ed è campato fino a 80 anni!”. Ovvio che in quel momento dimenticano tutte le migliaia di persone morte per cancro o per enfisema causati dal fumo! Se chiamiamo il ragionamento per scelta errata su campione corretto (scegliere un singolo esemplare non significativo del gruppo) il “ragionamento del fumatore”, mi preme far notare come spesso tutti usiamo tale ragionamento per evitare un coinvolgimento. Altri esempi:
- fare sport? Guarda Tizio: è sedentario e sta benissimo.
- perdere i chili in più? Guarda Caio: è in sovrappeso e sta benissimo.
- fare un esame a scopo preventivo? Guarda Sempronia: ha fatto l’esame, non risultava nulla e dopo pochi mesi le hanno scoperto un cancro al seno.
Usare il cervello per migliorare non significa avere certezze (illusione della certezza), ma “solo” aumentare le probabilità di miglioramento. Curare ogni dettaglio che aumenti le nostre probabilità di avere una vita migliore è un atto di amore verso sé stessi. Personalmente trovo che sia anche piacevole curare i dettagli e lasciar ben poco al caso, al destino o alla Provvidenza…

Sono 12,4 milioni i fumatori in Italia e rappresentano il 24,2% della popolazione