Molti si chiedono quale fosse il quoziente d’intelligenza di Albert Einstein, il celeberrimo fisico e filosofo tedesco (naturalizzato svizzero e statunitense), premio Nobel nel 1921; sua la teoria della relatività. La risposta non è scontata dal momento che Einstein non si sottopose mai (o perlomeno non si è a conoscenza del fatto) a un test per valutare la propria intelligenza; molti esperti, però, concordano sul fatto che il quoziente intellettivo di Einstein variasse fra 160 e 190; altri dissentono da questa valutazione perché l’intelligenza ha molte facce ed è riduttivo ridurla a una sola dimensione (per esempio, la comprensione della matematica o della fisica). Vale la pena ricordare che, nel nostro Paese, i test d’intelligenza più utilizzati per la rilevazione del quoziente intellettivo sono le scale Wechsler per adulti (WAIS) e per bambini (WISC e WPPSI). Di seguito un’indicazione di massima dei punteggi:
- QI = 130 e più: nettamente superiore;
- QI = 120-129: superiore;
- QI =110-119: medio–superiore;
- QI = 90-109: medio;
- QI = 80-89: medio-inferiore;
- QI = 70-79: al limite della deficitarietà;
- QI = 69 e meno: ritardo mentale.
È altresì importante puntualizzare che i test per il quoziente intellettivo hanno sì propugnatori, ma anche molti detrattori.

“La mente intuitiva è un dono sacro” (Einstein)