I miracoli esistono? Per l’uomo razionale la domanda “i miracoli esistono?” è priva di senso, come lo è chiedere prove razionali dell’esistenza di Dio; nessuno può sostenere che un certo evento è miracoloso solo perché non se lo sa spiegare. Di fronte a un fatto inspiegabile non si deve gridare ingenuamente al miracolo, anche se fra le possibili spiegazioni ci può essere un evento miracoloso. Si deve continuare a indagare… I miracoli sono uno dei cinque problemi della fede. Per capire questo problema ci si potrebbe riferire alla storia e a come molti eventi ritenuti nell’antichità un esempio dell’intervento divino non fossero althttps://www.albanesi.it/religione/attributi.htm#problemiro che fenomeni naturali. Purtroppo l’uomo contemporaneo si ritiene molto più intelligente dei suoi predecessori e obietterebbe che “a lui non succederà mai di scambiare per miracoli eventi spiegabili in futuro “.
Per smontare questa posizione sono solito usare l’esempio che segue. Il procuratore che ha seguito un caso di omicidio che ha appassionato l’opinione pubblica per la sua efferatezza non ha trovato nulla dopo mesi di indagini, perizie, interrogatori ecc. Nella conferenza stampa, prima di gettare la spugna, un’idea brillante: “Dalle indagini non è emerso nessun chiaro sospetto; d’altro canto si è appurato che la vittima era solita alla fornicazione e all’evasione fiscale. Quindi è del tutto logico ritenere che il colpevole dell’omicidio sia Dio che, con un miracolo, ha voluto colpire un peccatore”. Allucinante? Stupido? Beh, in assenza di chiare spiegazioni, si tira in ballo Dio. Non è ciò che accade con i miracoli?
Il caso Padre Pio – Qualche anno fa i media diedero ampio risalto alla canonizzazione di padre Pio da Pietrelcina. L’aspetto sconcertante della notizia è la motivazione: la guarigione di un bambino affetto da meningite fulminante dopo che il frate gli era apparso in sogno. Guarigione che la medicina (scienza) ufficiale non riesce a spiegare.
Se riflettiamo un attimo, i romani consideravano le eclissi nel bel mezzo di una battaglia un intervento divino, non riuscendosi a spiegare il fenomeno. Se ognuno di noi fosse proiettato nel tempo duemila anni fa, con le proprie cognizioni di oggi potrebbe facilmente farsi credere un potentissimo mago. Bastano queste semplici considerazioni per capire che è arbitrario attribuire a un miracolo la nostra ignoranza (è anche un atto di presunzione, come se l’uomo sapesse già tutto!). Per un altro esempio di errore di interpretazione si legga l’articolo sull’effetto tunnel. Sono milioni i credenti che si sono rivolti a padre Pio: non si capisce perché uno solo (o pochi) sia guarito. I teologi danno spiegazioni, arrampicandosi sugli specchi, ma esiste anche l’altra possibilità che alcune guarigioni sembrino miracolose semplicemente perché la scienza non ha ancora capito tutti i meccanismi del corpo umano (vedasi il commento che segue).
A parte la discutibile posizione di voler classificare la bontà degli uomini (servo di Dio, venerabile, beato, santo), come se ci fosse una carriera dopo la morte e Dio avesse bisogno di un’indicazione per premiare i migliori, possibile che non si capisca che anziché gridare subito al miracolo bisogna cercare di correggere la nostra ignoranza? Ricordiamoci sempre dell’allucinante proclama del ct Trapattoni dopo la partita con il Messico ai mondiali 2002: “Dio esiste e ci ha aiutati, ascoltando le mie preghiere!”. Oltre al fatto che scomodare Dio per una partita a pallone è un “sacrilegio”, cosa avrebbe dovuto dire coerentemente lo stesso Trapattoni dopo l’eliminazione con la Corea? “Ora so che Dio non esiste perché se esistesse avrebbe ascoltato le mie preghiere!”. Capito il trucco? Se mi salvo da un incidente terribile è stata l’immaginetta di padre Pio che avevo sul cruscotto, ma se passo a miglior vita, chi racconta in giro che l’immaginetta non ha fatto il miracolo?
I miracoli di Lourdes
Un’analisi ripresa da un testo di Piergiorgio Odifreddi (che a sua volta cita un libro di Maurizio Magnani “Spiegare i miracoli”). L’analisi non è solo una spiegazione del fenomeno dei miracoli, ma può essere usata anche come critica alle medicine alternative che vantano successi sporadici contro questo o quel cancro. A parte il fatto che ci sono persone convinte di essere guarite da un cancro solo perché la scienza ufficiale aveva ventilato fra le varie possibilità della loro sintomatologia anche un tumore (ma il tumore non era mai stato dimostrato: non prendono nemmeno in considerazione che l’ipotesi fosse sbagliata, preferendo credere di essere miracolosamente guariti grazie magari a un improbabile “ribilanciamento energetico interno”), è interessante notare il dato che ci dice che su 10.000 tumori uno, misteriosamente (d’altra parte non si conoscono ancora le cause del tumore), guarisce.
L’analisi
- A Lourdes in questi anni sono andati circa 300 milioni di pellegrini.
- Di questi circa 20 milioni erano malati gravi.
- La Chiesa ha accertato esattamente 66 miracoli avvenuti*.
- L’incidenza è di circa 1 su 300.000.
- L’incidenza di remissione spontanea dal cancro è di circa 1 su 10.000.
- Domanda: la Madonna di Lourdes è veramente miracolosa? Dopotutto sembra che sia circa 30 volte più difficile guarire visitandola che rimanendo a casa.
Il testo originale trae dai dati una conclusione che però è razionalmente scorretta perché si confrontano le guarigioni di malati gravi con quelle di cancro. Si può concludere che la Madonna è meno “miracolosa” solo se i malati di cancro sui 20 milioni di malati gravi erano più di 660.000, dato (peraltro molto probabile) che nell’enunciazione dell’analisi non è noto. La statistica è comunque molto interessante perché porta alla ribalta un dato che ai più acritici fedeli è sconosciuto: il fatto che esistano remissioni spontanee anche in patologie gravissime.
I medici per stabilire una prognosi si basano su valori medi e su un intervallo di variazione (detto intervallo di confidenza). Quando una malattia possiede un’elevata frequenza nella popolazione la sua distribuzione gaussiana prevede numerosi fenomeni statistici di coda lontani dal comportamento medio, come guarigioni inaspettate considerate straordinarie e morti rapidissime. Ci si deve quindi chiedere perché le commissioni di illustri medici si stupiscano di guarigioni straordinarie, quando la curva normale di distribuzione lo prevede.
Quello che la curva di Gauss non può prevedere sono fenomeni che non sono mai stati registrati come la ricrescita di un arto. Infatti a Lourdes troviamo stampelle, ma non gambe di legno e occhi di vetro. Il miracolo 67 è stato riconosciuto ufficialmente il 9 novembre 2005. La miracolata Anna Santaniello è guarita miracolosamente in seguito a reumatismo articolare acuto (malattia tutt’altro che infausta dato che in passato è vero che si poteva morire, ma molti sopravvivevano conducendo una vita quasi regolare). Il dott. Maurizio Magnani scrive: “il fatto che Anna fosse arrivata a 41 anni suggerisce che la sua condizione non era tra le più gravi e la prognosi non era stata valutata in termini accettabili…perché il vescovo di Salerno negli anni 50 ha deciso di tenere nel cassetto il fascicolo di Anna (la commissione di allora convocata dallo stesso arcivescovo non raggiunse l’unanimità) mentre un altro vescovo del 2005 decide di tirarlo fuori proprio nel XXI secolo che tanto scarseggia di “miracoli di guarigione?”.
* Al novembre 2020 i miracoli attualmente riconosciuti dalla Chiesa sono 70.
Quando la devozione diventa superstizione
Secondo un sondaggio commissionato da Famiglia Cristiana il 70% degli italiani invoca i santi. Questo primo dato sembrerebbe incoraggiante perché darebbe una percentuale di credenti decisamente superiore a quella che va regolarmente a messa (ormai inferiore al 25%). In realtà si potrebbe supporre che la differenza (45%) sia costituita da quelli che il Personalismo chiama neofarisei, falsi credenti, in genere spinti alla professione di fede solo nei momenti del bisogno o nei momenti in cui il terrore della morte e/o del dolore li “riavvicina” alla fede.
In effetti l’analisi del sondaggio conferma questa impressione. Infatti fra chi invoca i santi il 31% si è rivolto a Padre Pio, il 25% a Sant’Antonio, il 9% alla Madonna, il 7% a San Francesco, il 4% a Santa Rita e a San Giuseppe, il 2% a Gesù, l’1% a San Gennaro, a San Rocco, a Madre Teresa di Calcutta, a Sant’Agata e a San Gerardo.
Grande prestazione di Sant’Agata, San Rocco e San Gerardo che i bookmaker davano 1.000 a 1 fra i piazzati, ma cocente delusione per la Madonna e per Gesù. Secondo logica un credente dovrebbe rivolgersi ai piani alti, a meno che per superstizione non si rivolga a chi sembra garantirgli l’accoglimento delle sue istanze. I teologi parlano di “fede popolare”, in realtà è solo superstizione.
Frasi famose sui miracoli
- Perché i miracoli di Gesù Cristo sono autentici e quelli di Esculapio, di Apollonio di Tania e di Maometto sono falsi? (Denis Diderot).
- L’uomo non cerca tanto Dio quanto i miracoli. E, non avendo la forza di rinunciare ai miracoli, l’uomo si creerà nuovi miracoli, suoi propri, e si inchinerà ai prodigi di un guaritore e alle stregonerie di una fattucchiera. (Fëdor Dostoevskij).
- I miracoli sono inseparabili dal governo e dalla provvidenza divina, sono le uniche prove, le uniche rivelazioni e manifestazioni degli dei come forze ed enti diversi dalla natura; togliere i miracoli significa togliere gli dei. (Ludwig Feuerbach).
- I misteri non sono ancora miracoli (Johann Wolfgang Goethe).
- La credulità produce più miracoli di quanti l’impostura sia in grado di inventarne. (Joseph Joubert).
- La più alta forma di Fede è credere senza veder segni e miracoli. (Søren Kierkegaard).
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