L’euristica è una scorciatoia mentale usata per assumere veloci decisioni intuitive. Sostanzialmente, tutti utilizzano abitualmente le euristiche come regole empiriche mentali, pur essendo spesso consapevoli che così facendo non si assumono sempre le decisioni più corrette; questo modo di procedere consente tuttavia, nella maggioranza dei casi, di decidere velocemente. Il termine deriva dal greco heurískein (trovare, scoprire). Forme classiche di euristiche sono gli stereotipi, cioè opinioni su persone o gruppi sociali non acquisite sulla base di un’esperienza diretta e che prescindono dalla valutazione dei singoli casi.
Alcuni esempi di euristiche:
- Rappresentazioni semplificate della realtà
- Valutazioni superficiali, realistiche ma poco accurate
- Valutazioni basate solo sull’esperienza personale o quella altrui.
Pur essendo utili, il massiccio utilizzo di euristiche è tipico della personalità semplicistica.
Le euristiche sono in stretto collegameno con i bias cognitivi. Dal punto di vista dell’elaborazione del pensiero (azione > riscontro > miglioramento) il risultato tra i due atteggiamenti mentali può essere enormemente diverso: le euristiche consentono infatti di modificare adattivamente il comportamento, cosicché di ciascuna esperienza errata è possibile fare tesoro e migliorare, mentre nei bias l’errore cognitivo viene ripetuto, eventualmente anche nella consapevolezza dell’errore medesimo. E gli errori di ragionamento, quando avvengono in modo sistematico, possono avere conseguenze anche gravi perché sono alla base di pensieri e credenze disfunzionali. Si può dire che i bias cognitivi sono delle euristiche che hanno imboccato una strada sbagliata, a volte un vicolo cieco. Per esempio:
- Rappresentazioni distorte della realtà
- Valutazioni che prescindono da valutazioni oggettive
- Valutazioni basate principalmente su preferenze e/o pregiudizi personali.