La personalità qualitativa elimina gli aspetti quantitativi della realtà perché o non sa gestirli o la gestione risulta troppo complessa. Ogni volta che deduciamo un’affermazione, si deve anche essere in grado di quantificare (o di pesare) tale deduzione. Se dalla quantificazione risulta irrilevante ciò che abbiamo dedotto, daremo il giusto peso alla nostra esperienza e avremo capito la realtà. L’errore di quantificazione è abbastanza comune quando si parla di qualità della vita, di salute, di alimentazione ecc. Si pensi a tutti i prodotti che vengono reclamizzati come efficaci contro le rughe. Ciò che dobbiamo chiederci è: quanto questi prodotti rallentano veramente l’invecchiamento cutaneo? Perché, nonostante tutti i prodotti antirughe, non esistono soggetti di sessant’anni che ne dimostrano trenta? Se un uomo inizia ad assumerli a vent’anni, a settant’anni che età dimostrerà? Poiché nessuno di essi è miracoloso (anzi, alcuni non fanno proprio nulla), si può pensare che dimostri 63 anni (supponiamo che ogni dieci anni ne facciano risparmiare uno). Il prodotto potrà definirsi ritardante dell’invecchiamento cutaneo (ed è già un successo che lascia presagire in futuro nuovi miglioramenti), ma nulla più. Oltre a quelli per le rughe ci sono prodotti miracolosi per la calvizie, per l’obesità, per l’acne, per la cellulite. Quanti di questi prodotti fanno veramente qualcosa e in che quantità? In alcuni casi possono funzionare molto parzialmente, in altri non fanno assolutamente nulla. L’importante è che non siate superficiali e vi fermiate alla domanda: “Funziona o non funziona?”, ma vi chiediate: “Quanto funziona?”.
Gran parte delle illusioni del benessere si basano su errori di quantificazione.
In genere il qualitativo non ha una mentalità scientifica, ma si limita a verità approssimative. La differenza fra scienza e approssimazione non sta nella complessità del discorso, ma nella sua quantificazione. Dire che un prodotto fa bene o fa male o che un certo parametro fisiologico è più o meno importante sono esempi di discorsi approssimativi. Se aggiungiamo un numero (cioè quantifichiamo ciò che stiamo dicendo) facciamo un discorso scientifico. Se leggo sul giornale che il mirtillo fa bene alla vista (ogni giorno si scrivono migliaia di queste affermazioni; recentemente mi è anche capitato di leggere sullo stesso giornale in due articoli a poche pagine di distanza l’uno dall’altro che la sostanza x farebbe bene e male nello stesso tempo!) non posso essere così sciocco da concludere che ogni problema visivo, cecità inclusa, si curi con il mirtillo! Anzi probabilmente il mirtillo è ininfluente per la gran parte delle patologie visive. La frase considerata è fuorviante, nel senso che può generare false speranze, dare false soluzioni e far impiegare energie per qualcosa che sostanzialmente non merita:
una verità qualitativa può generare false soluzioni o falsi problemi.
Imparate ad acquisire solo affermazioni quantitative e a sottoporre a un attento esame critico quelle qualitative, cercando di raffrontarle anche con le tesi (che sicuramente ci saranno) opposte. Vorrei notare come spesso l”errore di quantificazione è un errore voluto nel senso che è molto facile costruire teorie e diventare esperti se ci si limita a esaminare la situazione dal punto di vista generale, senza entrare nei dettagli, senza quantificare nulla. Quantificare vuol dire conoscere veramente e spesso per farlo occorrono competenze che non si hanno; quantificare vuol dire far quadrare tutti i conti senza che vi siano palesi contraddizioni. È per questo che molti individui preferiscono credere di aver capito tutto, basandosi su concetti e affermazioni generiche che possono far colpo sul profano, ma che fanno solo sorridere chi conosce a fondo la materia. Il boom delle medicine alternative ne è un esempio: ne esistono alcune che con quattro concetti generali hanno la pretesa (delirio di onnipotenza) di curare tutto.
Perché è necessario sempre considerare l’aspetto quantitativo dei problemi – Se non siete ancora convinti, un banale esempio. Supponiamo che vogliate acquistare una casa e ne passiate in rassegna diverse. Finalmente ne trovate una che vi piace. Qual è la domanda che vi sorge spontanea? Quanto costa? Ecco che, naturalmente, volete appiccicare un numero alle altre considerazioni che avete fatto. Perché non farlo sempre? Ricordatevi che se non siete in grado di quantificare il problema o non ne capite la quantificazione (in questo caso studiate meglio le basi della vostra decisione!), probabilmente state decidendo in maniera imprecisa.