L’effetto cornice (studiato per la prima volta da Tversky e Kahneman) è un bias cognitivo, insito in come acquisiamo i dati dall’esterno, che può farci prendere decisioni disastrose. Come tutti sanno, spesso l’approvazione di un buon progetto dipende dal modo in cui è presentato. Fin qui nulla di strano. Un’ottima presentazione aiuta nella comprensione. Ma cosa accade quando la presentazione altera la percezione che noi abbiamo della realtà e non siamo in grado di correggere tale errore con la razionalità? Occorre precisare che molti autori forniscono alcuni esempi dell’effetto cornice che in realtà non sono che esempi di errori di altro tipo, per esempio di patosensibilità, come il seguente esperimento pubblicato sul New England Journal.
- Presentazione A – Su 100 pazienti curati chirurgicamente, 90 sopravvivranno all’operazione, 68 saranno vivi dopo un anno e 34 dopo 5. Su 100 pazienti curati con terapia radiologica, 100 sopravvivranno al trattamento, 77 saranno vivi dopo un anno e 22 dopo 5. Quale cura si preferisce?
- Presentazione B – Su 100 pazienti curati chirurgicamente, 10 moriranno durante l’operazione, 32 moriranno entro un anno e 66 entro 5. Su 100 pazienti curati con terapia radiologica, nessuno morirà a causa del trattamento, 23 saranno morti entro un anno e 78 entro 5. Quale cura si preferisce?
Con la presentazione A l’82% degli intervistati ha scelto la cura chirurgica, mentre con la presentazione B solo il 56% l’ha scelta. Oltre un quarto delle preferenze si è spostato perché gli intervistati sono stati influenzati dalla propria patosensibilità verso i termini “morire” o “morti” presenti nel questionario B, in particolare sui 10 morti all’inizio del trattamento. Da notare che il risultato dell’esperimento fu lo stesso, a prescindere dal fatto che il campione fosse costituito da medici, studenti o pazienti. Si può considerare invece un vero effetto cornice l’esperimento condotto da Sher e McKenzie. Di fronte al soggetto ci sono due bicchieri d’acqua, uno pieno e uno vuoto. Gli si chiede di versare metà del contenuto del bicchiere pieno in quello vuoto e poi di passarci il “bicchiere mezzo vuoto”.

L’effetto cornice è un esempio di “bias”, termine che in psicologia indica una distorsione del pensiero a causa di uno o più elementi che influenzano la prospettiva
Nell’esperimento originario la maggioranza dei soggetti porgeva, come bicchiere mezzo vuoto, il bicchiere inizialmente pieno. Evidentemente erano stati influenzati dal fatto che era “diventato mezzo vuoto!”.
Più in generale l’effetto cornice si presenta ogni volta che nelle nostre decisioni siamo distratti dalla presentazione dei dati; il peso della presentazione offre una stima dell’errore che noi siamo portati a commettere.