Il buonsenso (o buon senso) è la capacità naturale di giudicare correttamente le situazioni, soprattutto dal punto di vista pratico. La definizione porta già con sé l’informazione che questa dote sembrerebbe innata o comunque istintiva. In realtà è immediato rilevare che un bambino o un adolescente hanno spesso mediamente un buon senso minore rispetto a un adulto. Se quindi è probabilmente innegabile che ci sia una componente congenita, è possibile acquisire un maggior buon senso con l’esperienza da sé e da altri. L’importanza del buonsenso nella razionalità smentisce coloro che credono che l’ignoranza (mancanza di cultura o cultura molto scarsa) sia pregiudizievole per essere razionali. Poiché un minimo di capacità logiche si acquisiscono comunque dall’interazione sociale e un minimo di capacità di elaborazione numerica dei dati si acquisisce dalla scolarità obbligatoria e dal piacere individuale di trattare con i numeri, ecco che un individuo poco colto, ma con ottimo buon senso, può risultare più razionale di un premio Nobel privo di buon senso! Ovviamente occorre distinguere il buonsenso dal senso comune, cioè l’opinione (spesso erronea!) della maggioranza. Per dirla con il Manzoni, il buon senso c’era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune. Alcune frasi “sensate” sul buonsenso:
- È il buonsenso che ci rende uomini. (Braveheart – Cuore impavido)
- Il buon senso è forse la qualità più preziosa e più valida nel carattere di una persona. (Robert Baden-Powell)
- Spesso c’è più buon senso in uno solo che in tutta una folla. (Fedro)
Da barzellette.net ecco un paragone azzeccato: Il buonsenso è come il deodorante… quelli che ne hanno più bisogno non lo usano.
Che cos’è il buonsenso
Ognuno di noi acquisisce dalla famiglia, dalla scuola, dalle persone che c’influenzano, dall’esperienza ecc. una sorta di “libro della vita“, un libro che contiene le regole che il singolo sente di dover applicare nella quotidianità, per esempio “non rubare”, “cerca di farti una famiglia”, “trovati un buon lavoro”, ma anche regole più ristrette come “impara a usare il computer” ecc. Il libro della vita può anche essere codificato; per esempio, per una persona molto religiosa il libro della vita può essere la Bibbia o il Corano.

La traduzione di “buonsenso” in inglese è “common sense”, che potrebbe trarre in inganno nel confronto con l’italiano
Il buonsenso è
- la capacità di correggere un libro della vita scorretto, cioè che per un qualunque motivo peggiora la qualità della nostra vita.
- la capacità di applicare un libro di vita corretto.
Quindi non basta avere un buon libro della vita, occorre anche “applicarlo”. Ciò spiega come persone anche poco colte, con un libro della vita dedotto solo dall’esperienza, possano sapersi muovere meglio nella realtà di persone che hanno molta cultura, hanno letto tantissimo, ma poi non sanno applicare le regole della vita perché non sanno passare dal generale (le regole del libro) al particolare (la fattispecie, il caso particolare e quotidiano).