Vallisneria è un genere di piante acquatiche appartenente alla famiglia delle Idrocaritacee. Si tratta di una delle piante acquatiche più diffuse: originaria dell’Asia, la si può ritrovare in moltissime aree della Terra, nella fascia tropicale o subtropicale in entrambi gli emisferi. Il suo habitat sono le acque dolci poco profonde e molto luminose, con i fondi sabbiosi. Per le sue capacità di adattamento, è una delle piante da acquario più facile da coltivare: infatti, può sopportare acque con pH acido o basico ed è resistente a cambi di temperatura e caratteristiche chimiche dell’acqua. Per questo motivo, è consigliata anche ai neofiti degli acquari.
La pianta ha foglie lunghe e nastriformi, quasi trasparenti, che possono raggiungere diverse decine di centimetri di lunghezza. Ha una crescita veloce e in genere va posta sul fondo dell’acquario. Quando le foglie raggiungono la superficie dell’acqua, continuano a crescere fluttuando, ma rimanendo sempre sommerse. Il tutto conferisce molto dinamismo all’estetica dell’acquario, risultando di sicuro effetto.
Il nome del genere botanico fu dato da Linneo in onore del medico naturalista Antonio Vallisneri.

Piante di Vallisneria gigantea (al centro con la foglia più scura) assieme a Vallisneria spiralis (con la foglia più chiara).
Vallisneria: le specie
Ecco le specie più utilizzate di questo genere:
- Vallisneria gigantea: come dice l’epiteto specifico (gigantea) è la specie più grande: in natura può raggiungere anche i due metri di altezza. A volte la punta delle foglie assume un colore più scuro, quasi marrone. Se messa nell’acquario, occorre accertarsi che sia di dimensioni opportune per sopportare lo sviluppo energico della pianta. Si tratta anche della specie più adattabile nei confronti della temperatura: l’intervallo in cui può crescere varia da 16 ai 30 gradi centigradi.
- Vallisneria spiralis: ha foglie lineari verde chiaro e ha una crescita più contenuta.
- Vallisneria nana: originaria dell’Australia, può raggiungere al massimo 50 cm. Nonostante la crescita contenuta, si consiglia di posizionarla sempre sullo sfondo dell’acquario.
- Vallisneria tortifolia: assai simile alla nana, ha la caratteristica di avere le foglie non piatte ma con il bordo leggermente attorcigliato.
A volte la specie gigantea è chiamata comunemente vallisneria americana.
Vallisneria nell’acquario
Luce – Le piante del genere Vallisneria non hanno bisogno di molta luce per crescere, può essere anche filtrata o non eccessiva.
Terreno – Le piante sono messe su fondo sabbioso. Si tenga presente che l’apparato radicale è molto sviluppato e i rizomi hanno bisogno di un buon substrato su cui attecchire.
Temperatura – l’intervallo di temperatura sopportato dalle varie specie è tra i 16 e i 30 gradi centigradi.
Moltiplicazione – La pianta emette molti stoloni, getti laterali che possono essere usati con estrema facilità per la moltiplicazione: è sufficiente prelevarli e piantarli nella nuova sede. Spesso gli stoloni sono infestanti perché compaiono anche molto distanti dalla pianta madre.
Potatura – Volendo contenerne l’espansione si consiglia di tagliare le foglie il più possibile vicino alla base della pianta e non di troncarle a metà, in quanto questa operazione, come per molte altre piante acquatiche, predispone lo sviluppo di malattie e l’attacco di alghe.
Malattie – Le piante di questo genere sono molto resistenti. Da segnalare il comportamento di allelopatia (produzione di sostanze che inibiscono la crescita di altre piante) nei confronti delle piante del genere Cryptocoryne.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba.