La tuia è una pianta della famiglia delle Cupressacee, la stessa che raccoglie anche il cedro, il cipresso e il ginepro. In realtà esistono diverse specie di tuia, tra le quali le più conosciute sono la tuia orientale (Thuja orientalis o, secondo una più recente classificazione, Platycladus orientalis) e la tuia occidentale (Thuja occidentalis), detta anche tuia americana. Oltre a queste, si possono citare la tuia coreana (Thuja koraiensis) e la tuia giapponese (Thuja standishii). Infine, la tuia gigante (Calocedrus decurrens), assai simile al cedro, non è facile da incontrare in giardini e parchi, perché può raggiungere l’altezza di 50 m!
La Thuja orientalis
La tuia orientale (Thuja orientalis o meglio Platycladus orientalis) è stata recentemente classificata in un altro genere (Platycladus) per distinguerla dalle altre specie di tuja; il nome Platycladus fa riferimento alle foglie piatte, tipica di questa pianta, disposte a ventaglio con orientamento verticale. Si tratta di una pianta originaria dell’Asia orientale (Cina, Corea, Giappone) ed è spesso conosciuta come “albero della vita”. Nella flora spontanea italiana, la tuia orientale è presente allo stato selvatico come specie naturalizzata in buona arte dell’Italia settentrionale e centrale e in Sardegna, nelle aree di pianura e in collina.

I coni femminili di una tuia orientale con i caratteristici uncini ricurvi
Si tratta di un albero sempreverde con la chioma dalla forma conica, con foglie piatte simili a squame di forma romboidale, leggermente profumate, di colore verde, giallo-verde e che possono assumere riflessi color bronzo in autunno. I coni femminili, portati eretti sulla pianta, di color grigio-azzurrognolo, sono dotati di 3 o 4 paia di squame, ciascuno con un tipico uncino ricurvo, che si riflette all’esterno a maturazione. Molto resistente al freddo, la tuia orientale può arrivare fino a 15 m d’altezza, ma sono state selezionate molte cultivar nane o a sviluppo più contenuto. Le più utilizzate nei giardini italiani sono la “Aurea nana”, che non raggiunge il metro d’altezza, con foglie giallo verdi, color bronzo in inverno. La “Cospicua” ha un portamento conico molto compatto e ordinato, molto adatta nei giardini formali, mentre la “Semper aurea”, dalla forma più globosa, ha foglie giovani gialle. Infine, una delle tuie più utilizzate è la “Golden Minaret”, con foglie verdi con apici gialli che non mutano colore neppure in inverno, o la “Pyramidalis aurea”, una delle più coltivate nei giardini per il colore del suo fogliame e il portamento più piramidale o colonnare stretto.
La tuia occidentale
La tuia occidentale (Thuja occidentalis) è invece originaria dell’America del nord: gli indiani nativi d’America usavano il suo legno per costruire case e canoe. Ha foglie squamiformi triangolari disposte all’incirca orizzontalmente, con una chioma che può avere forme diverse, da conica, a globosa a espansa. La tuia occidentale è un piccolo albero che può raggiungere i 10-20 m d’altezza. Le foglie sono verdi o verdi-gialle. Si distingue bene dalla tuia orientale non solo per il portamento, ma anche per i coni femminili, ovoidali, con 8-10 scaglie alla base. Anche della tuia occidentale sono state selezionate cultivar nane o di sviluppo ridotto. Le più famose sono la “Caespitosa”, dalla chioma a caratteristica forma di cuscino, mentre la “Golden Globe” ha proprio la forma di una palla di solito al massimo alta un metro. Quasi tutte le tuie occidentali in forma arbustiva sono a crescita lenta o molto lenta, e sono particolarmente adatte a piccoli giardini o ai giardini rocciosi.

I coni femminili di una tuia occidentale
La siepe di tuia
La tuia è un’ottima pianta da siepe. Le specie più indicate sono la tuia occidentale e quella orientale, nelle varie cultivar. Per quanto riguarda quella occidentale, quelle più utilizzate per la formazione di siepi sono la “Smaragd”, apprezzata per il verde brillante e la crescita abbastanza veloce, dal portamento leggermente espanso, o la “Brabant”, più colonnare stretto. In alternativa si può usare la tuia orientale (la scelta più comune è la “Pyramidalis aurea”). La tuia è molto adatta per formare siepi divisorie sempreverdi perché molto resistente al freddo e al caldo, richiede poche cure e sopporta molto bene le potature.
La coltivazione
La tuia non è una pianta molto esigente: richiede un’esposizione al sole o a mezz’ombra e un terreno leggermente umido ma ben drenato. Molto resistente al freddo, le piante giovani possono essere più sensibili ai venti freddi. Quella orientale resiste di più a terreni secchi e aridi. La potatura, molto importante per le siepi, può avvenire a primavera o in tarda estate. La concimazione può avvenire una sola volta a fine inverno ai piedi della pianta, con concime organico. L’irrigazione dev’essere frequente finché le piantine sono giovani; a maturità invece la tuia si accontenta delle acque piovane e l’irrigazione dev’essere riservata solo ai periodi di siccità.
La tuia è soggetta ad attacchi di afidi e malattie fungine, specie se il terreno non è ben drenato. La malattia più pericolosa è però il colpo di fuoco batterico, cui è più sensibile la tuia occidentale (le altre specie sembrano più resistenti anche se non immuni). Si tratta di una malattia devastante, causata dal batterio Erwinia amylovora, in grado di far rinsecchire gran parte della chioma in poco tempo,: le foglie assumono un colore marrone-rossastro, come se fossero state bruciate. Purtroppo non esiste un rimedio è, nel caso una pianta sia attaccata dal batterio, l’unica cosa da fare è estirparla al più presto prima che la malattia si diffonda. Inoltre è necessario disinfettare il terreno per evitare che il batterio colpisca le nuove piante che dovessero sostituire quella rimossa. Il colpo di fuoco batterico è molto pericoloso per le siepi, perché può diffondersi rapidamente e portare alla morte l’intera barriera verde.