La quercia è un albero imponente e molto longevo, da sempre sinonimo di robustezza e resistenza alle avversità. Una quercia, infatti, può vivere centinaia di anni e cresce lentamente anche fino a 40 m di altezza. Fa parte della famiglia delle Fagacee, assieme al faggio e al castagno. Il genere Quercus raggruppa più di 600 specie di alberi diversi, tipici di boschi dell’emisfero settentrionale.
Le querce hanno la corteccia profondamente solcata da fenditure; le foglie sono alterne e possono avere il bordo liscio o dentato. I fiori sono piccoli, quasi insignificanti, distinti in maschili e femminili prodotti separatamente sulla stessa pianta. Compaiono a fine primavera e in estate: i fiori maschili sono amenti penduli, quelli femminili invece sono portati singoli, a coppie o in gruppi (racemi). I fiori sono seguiti da frutti di forma ovoidale (ghianda), che possono essere portati solitari, a coppie o in grappoli (racemi). La quercia, visto la notevole dimensione che può raggiungere, è una pianta adatta a un grande giardino o a un parco. La quasi totalità delle querce sono resistenti al freddo invernale e considerate del tutto rustiche. Esistono moltissime specie di querce, ma le più comuni sono la farnia, il rovere, la quercia rossa americana, la quercia da sughero, la roverella, il cerro e il leccio.
Il frutto della quercia
Il frutto della quercia è la ghianda: si tratta di una noce di forma ovoidale ricoperta nella parte attaccata alla pianta da un guscio detto cupola. Le ghiande si distinguono, oltre che per il colore, anche dalla forma più o meno affusolata verso la base e dalla dimensione della cupola. Quest’ultima può essere anche ricoperta da sottili squame. Di norma la ghianda contiene un solo seme. I frutti delle querce sono un cibo molto apprezzato dagli animali selvatici, uccelli o piccoli mammiferi, e un tempo erano usati per l’alimentazione dei maiali.
La farnia
La farnia (Quercus robur), o semplicemente farnia, detta d’alcuni anche quercia inglese, è un albero deciduo dalle foglie ellittiche lunghe fino a dodici centimetri con tre o sei lobi, verde scuro sulla lamina superiore e blu-verde in quello inferiore. La corteccia grigia è, come in quasi tutte le querce, fessurata. Il tronco è diritto e la chioma è molto espansa; la farnia può raggiungere i trentacinque metri di altezza. Le ghiande, assicurati da un lungo peduncolo, sono lunghe fino a quattro centimetri e hanno una piccola cupola all’estremità. Le foglie giovani sono colore rosso porpora mentre nella varietà “Concordia” sono di un giallo brillante. La “Fastigiata” ha rami eretti e un portamento colonnare.
La rovere
La quercia rovere (Quercus petreae), o semplicemente la rovere, è un albero deciduo dalla foglia ellittica con i lobi arrotondati, verde scura sulla lamina superiore e più chiaro in quella inferiore, che è ricoperta da una sottile peluria. La corteccia fessurata in senso verticale elegante sono portate senza un peduncolo oppure con un peduncolo molto corto. La rovere può raggiungere un’altezza fino a quaranta metri, mentre e lo sviluppo più contenuto la varietà “Columna”, con la chioma a portamento colonnare e che arriva fino a venti metri.
La quercia rossa
La quercia rossa (Quercus rubra), o quercia rossa americana, è originaria dell’America nord orientale ed è una pianta decidua a crescita abbastanza veloce: le sue caratteristiche peculiari che la distinguono dalle altre querce sono la corteccia liscia (grigia), solcata da fenditure solo a maturità. I frutti hanno una cupola molto più piccola rispetto alle ghiande delle altre querce. Il nome fa riferimento al colore rosso mattone che le foglie assumono in autunno. Altra caratteristica peculiare è l’apice peloso con cui terminano le foglie.

Un bosco di querce da sughero in Andalusia (Spagna)
La quercia da sughero
La quercia da sughero (Quercus suber) è, a differenza delle querce viste precedentemente, un albero sempreverde, la cui chioma largamente espansa può raggiungere i venti metri di altezza. Le foglie non sono lobate ma intere, pelose sulla lamina inferiore. Originaria dell’Africa del nord e dell’area mediterranea, è una specie semi-rustica, meno resistente al freddo rispetto alle querce decidue, pertanto conviene piantarla in pieno sole e proteggerla dal gelo e dal vento freddo nelle aree da inverni molto rigidi. La quercia da sughero è l’albero dalla cui corteccia si produce il sughero: infatti, la corteccia è spessa ma leggera e può essere tolta senza rovinare il tessuto vivente della pianta. La decorticazione avviene, nei boschi per la produzione del sughero, ogni dieci anni circa.
La roverella
La quercia roverella (Quercus pubescens) è un albero deciduo con la chioma espansa che può raggiungere i venti metri, anche se spesso lo sviluppo rimane più contenuto. Originarie dell’Europa centrale e meridionale, della Turchia e dell’Ucraina è resistente al freddo: il suo habitat naturale sono i luoghi aridi delle colline e della bassa montagna. Le foglie hanno lobi arrotondati e l’apice appuntito. Una sottile peluria ricopre la lamina inferiore e gli apici delle foglie. La corteccia è profondamente fessurata e può essere grigia o nera.
Il cerro
Il cerro (Quercus cerris) è un albero deciduo la crescita molto veloce con una tipica corteccia grigio o bianca; le foglie lunghe fino a dodici centimetri sono verde scuro nella lamina superiore è chiaro in quello inferiore e virano verso il giallo e marrone in autunno. Le cupole delle ghiande sono fittamente ricoperte da squame: originario dell’Europa centrale meridionale, può raggiungere un’altezza di trenta metri.
Il leccio
Il leccio (Quercus ilex) è un albero sempreverde dalla chioma espansa ma con una forma arrotondata. La corteccia è color grigio scuro e le foglie sono lisce, verde scuro, pelose da giovani. Originario dell’Europa sudoccidentale è una specie semi-rustica più sensibile al freddo. Produce delle tipiche ghiande piccole e appuntite.
La coltivazione
Volendo mettere a dimora una quercia in giardino, occorre accertarsi di avere uno spazio ottimale per una pianta d’alto fusto che può raggiungere altezze importanti, calcolando le corrette distanze da case e confini. Le specie decidue possono essere piantate al sole o a mezz’ombra, mentre quelle sempreverdi preferiscono il pieno sole e vanno protette dal gelo nelle zone con inverni molto rigidi, con una buona pacciamatura alla base.
Le querce preferiscono un terreno fertile, profondo e ben drenato; in genere non sono molto esigenti per quanto riguarda l’acidità del terreno e tollerano anche quelli calcarei. Sono soggetti a malattie fungine (armillaria), all’oidio e all’attacco di afidi. Una malattia specifica è la sindrome dell’avvizzimento della quercia, un deperimento che produce rarefazione della chioma, necrosi nelle radici e la perdita della pianta. A oggi non si conosce ancora la causa di questa malattia, iniziata a diffondersi alla fine dell’Ottocento nell’Europa dell’est. In Italia il fenomeno presenta ancora una diffusione isolata e sembra per il momento risparmiare la rovere.