La potatura della lavanda è fondamentale per mantenere la pianta rigogliosa e sana e prevenire la rottura dei suoi gambi. Con il tempo infatti essi diventano legnosi e rischiano di rompersi in inverno, compromettendo così anche la fioritura.
Se curata e potata adeguatamente, la lavanda è una pianta molto longeva, che può vivere per oltre dieci anni, fino a venti.
Periodo della potatura della lavanda
Il periodo di potatura ideale per la lavanda è quello dopo la fioritura, cioè dopo l’estate, fra settembre e ottobre, ma per ottenere un’abbondante fioritura è consigliabile potare questa pianta due volte all’anno, cioè anche alla fine dell’inverno, prima del risveglio vegetativo, tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo. Nelle zone a clima rigido, è consigliabile aspettare il mese di marzo, per evitare il rischio delle ultime gelate, a cui i rami recisi sarebbero molto sensibili. Non si può però attendere troppo, perché da fine marzo in poi la lavanda inizia a fiorire e a quel punto non si deve assolutamente più intervenire.
Come fare
Per la potatura della lavanda bastano semplici forbici da giardinaggio, dato che non è una pianta troppo coriacea, e guanti.
Le operazioni da eseguire sono:
- tagliare gli steli secchi, circa due centimetri al di sopra della base della pianta;
- accorciare i rami per dare alla pianta una forma arrotondata e gradevole a seconda dei gusti;
- lasciare su ogni ramo almeno due gemme;
- tagliare i rami legnosi all’altezza delle foglie che sono situate in cima;
- effettuare la scacchiatura, cioè l’eliminazione di eventuali germogli avventizi spuntati sul fusto;
- concludere la potatura della lavanda tamponando le ferite con mastice cicatrizzante per creare una barriera contro i parassiti.
Al termine della potatura, si dovrà aver eliminato circa i due terzi dei rami cresciuti nel corso dell’anno, che la lavanda recupererà in fretta.

La potatura della lavanda va eseguita per la prima volta un anno dopo la messa a dimora
Se si esegue anche una potatura della lavanda a fine inverno, è utile praticare il diradamento, cioè l’eliminazione di rami e gemme in soprannumero, per evitare di caricare troppo la pianta e per ottimizzare la circolazione dell’aria e della luce. Questo favorirà una fioritura omogenea e di buona qualità.