La potatura dei bonsai è un’operazione indispensabile affinché la pianta resti delle dimensioni volute e cresca assumendo la forma che si è inteso conferirle.
Essenzialmente si distinguono due tipologie di potatura in riferimento alle piante bonsai, quella di impostazione (o di formazione), che serve a dare alla pianta la forma desiderata, e quella di mantenimento che serve a mantenere – ed eventualmente perfezionare – la forma scelta. La potatura ha anche lo scopo di eliminare eventuali imperfezioni (rami danneggiati o colpiti da malattie).

Potatura di un bonsai
Potatura bonsai – Formazione
La potatura di formazione è quella più “drastica” perché è attraverso di essa che si decide la struttura che il nostro bonsai dovrà avere, la sua forma; esistono delle regole generali e anche degli stili codificati, ma si consideri anche che la gestione di un bonsai è anche – e soprattutto – un processo creativo; non c’è una regola fissa su quella che deve essere la forma che dovrà assumere la nostra pianta. Di seguito si forniscono alcune indicazioni di massima che potranno facilitare il processo di potatura.
Si devono eliminare i rami che:
- interferiscono con la visuale del tronco nascondendone la parte anteriore
- si dirigono verso il tronco
- si incrociano
- che crescono opposti ad altri rami (formando praticamente una croce)
- sono paralleli
- crescono per verticale (sia verso il basso che verso l’alto)
- che hanno una curvatura innaturale.
È altresì consigliabile procedere con la rimozione, dalla cima dell’albero, di quei rami che risultano più spessi di quelli che si trovano nella parte inferiore.
Per evitare che i rami più in alto facciano ombra a quelli posizionati più in basso, i primi dovranno essere più corti dei secondi.
Lo strumento idoneo alla potatura di formazione del bonsai è la tronchese concava; si tratta di uno strumento caratterizzato dal fatto che le lame si sovrappongono leggermente; questa sovrapposizione serve a conferire una maggiore precisione al taglio; la tronchese concava, inoltre, “ferisce” meno i rami.
I periodi migliori per la potatura di formazione sono la stagione primaverile e la fine della stagione autunnale, quando le piante sono più spoglie e quindi quando è possibile “visualizzare” meglio il disegno che si ha in mente di realizzare.
Una volta eseguiti i tagli desiderati, si trattino le ferite con l’apposita pasta cicatrizzante reperibile in qualsiasi negozio specializzato; quest’ultima non è operazione da trascurare perché è decisamente utile per ridurre i rischi di infezione e accelerare il processo di guarigione della pianta.
Nota – La potatura di formazione del bonsai è un’operazione più critica della potatura di mantenimento perché è quella più drastica e irreversibile; se si è alle prime armi è opportuno un periodo di studio; in Rete sono disponibili diverse risorse video dalle quali è possibile apprendere molto. Il nostro consiglio è quindi quello di non partire subito per la tangente, ma dedicare un po’ di tempo alla visione di qualche video-lezione.

Potatura di un bonsai di ginepro
Potatura dei bonsai – Mantenimento
La potatura di mantenimento del bonsai può essere effettuata durante tutta la stagione di crescita; si esegue eliminando i rami e i germogli che fuoriescono da quella che è la forma che si è voluta dare alla pianta. Valgono comunque le regole generali indicate per la potatura di formazione. I rami danneggiati o malati dovranno essere rimossi.
Bonsai – Potatura delle radici
Al momento del rinvaso della pianta, è opportuno procedere con la potatura di circa un terzo dell’apparato radicale; si dovranno eliminare le radici più grandi e mantenere le radici capillari; queste ultime, eventualmente, al più potranno essere accorciate.
Bonsai – Pinzatura
Nell’ambito della tecnica bonsai, la pinzatura è un’operazione che serve ad accorciare quei germogli che hanno uno sviluppo eccessivo; la si pratica durante la fase vegetativa (in linea di massima, nella gran parte dei casi, a partire da aprile fino ad agosto). Gli strumenti utilizzati per la pinzatura sono il le apposite pinzette oppure… le dita.
Ogni pianta può avere esigenze diverse e quindi non è possibile dare indicazioni valide universalmente; è sempre necessario studiare una determinata pianta e agire di conseguenza. Quello che si può dire è che i germogli non devono essere tagliati appena spuntati; è infatti necessario attendere che ne siano fuoriusciti un certo numero; agire precocemente potrebbe indebolire la pianta.