Il pieris è un arbusto sempreverde di piccola o media grandezza; il genere Pieris appartiene della famiglia delle Ericacee; inizialmente questi arbusti erano stati classificati all’interno del genere Andromeda, poi sono stati distinti soprattutto per i margini dentati delle foglie. Esistono oggi sette specie del genere Pieris e numerosi ibridi al loro interno.
Classificazione – Genere: Pieris; famiglia: Ericacee.
Origine – Il genere Pieris è originario dell’Asia.
Habitat – Foreste montane.
Usi – Il pieris è utilizzato come pianta ornamentale.
Etimologia – Il nome del genere, Pieris, deriva dal greco Pierides, Pieridi; epiteto usato per indicare le nove Muse poiché erano nate nella Pieria, zona boscosa vicina all’Olimpo nonché figlie di Piero, re di Macedonia, e di Antiope.
Indice

Nella specie Pieris japonica i fiori sono portati in lunghe pannocchie all’estremità dei fusti
Pieris – Specie principali
Le specie più note e diffuse sono:
- Pieris japonica, la specie più coltivata in Europa come pianta ornamentale da giardino, proveniente da Giappone e Cina, che produce arbusti molto fitti con fiori bianchi e foglie di diversi colori a seconda della varietà (rosso, arancione, giallo);
- Pieris formosa, proveniente dalle zone himalayane e caratterizzata da foglie grandi anche il doppio rispetto alla specie japonica, e con i margini dentellati, di colore rosso ciliegia molto acceso, che diventa verde a maturazione;
- Pieris floribunda, originaria degli Stati Uniti, con arbusti meno fitti e compatti, foglie verdi e fiori che si sviluppano in altezza, distanziandosi molto dal fusto.
Tutte le parti della pianta sono tossiche se ingerite.
Pieris – Coltivazione
Il pieris possiede foglie ovali e appuntite che nei nuovi germogli sono rosso acceso, per poi diventare verdi. I fiori a campanula sono raccolti in pannocchie e di colore bianco, ma anche rosato in alcune varietà, molto decorative.
Vita – Pianta perenne.
Dimensioni – Altezza: da 1 a 2,5 m; larghezza: da 2 a 2,5 m.
Tempo altezza massima – Dai 20 ai 30 anni circa.
Esposizione – Tutti gli arbusti del genere Pieris sono piuttosto rustici, ma temono il freddo eccessivo, necessitano di una collocazione semiombreggiata, in modo da garantire protezione a radici e foglie e qualche ora di luce per lo sviluppo dei fiori.
Temperatura – Tollera temperature comprese tra -10 e 37 °C.
Terreno – Le specie di Pieris hanno bisogno di un terreno fresco e a ph acido, privo di calcare. Se si vive in una zona con terreno alcalino invece che acido, è preferibile coltivare il pieris in vaso.
Fioritura – I fiori sbocciano tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.
Annaffiatura – Le annaffiature devono essere frequenti, per mantenere il terreno umido, facendo attenzione però a evitare il ristagno d’acqua.
Moltiplicazione e impianto – Il metodo di moltiplicazione ottimale per i pieris è la talea, perché al contrario della semina garantisce la riproduzione di piante identiche. Va effettuata in primavera inoltrata o in estate, a partire da rami privi di fiori, non in piena terra ma all’interno di un contenitore riparato, fino allo spuntare dei germogli.
Concimazione – Si può concimare annualmente in autunno con un concime a lenta cessione.
Potatura – La crescita di questi arbusti è molto lenta, quindi di solito non sono necessarie potature, se non per eliminare eventuali infiorescenze appassite o rami danneggiati dal gelo.
Malattie – Se si coltivano i pieris nel clima più adatto a loro, fresco e umido, difficilmente saranno attaccati dai parassiti, che prediligono i climi caldi, perciò le uniche minacce alla salute di questi arbusti sono il ristagno idrico nel terreno, che fa marcire le radici, e la clorosi ferrica, malattia che si sviluppa se la pianta non è posta in un terreno sufficientemente acido e che ostacola la corretta produzione di clorofilla, causando il deperimento delle foglie.

La cultivar ‘Forest Flame’ ha foglie giovani di color rosso, che cambiano colore in bianco crema per diventare infine verdi
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, pieris ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.