Piante grasse (anche piante succulente) è una terminologia impropria con la quale si indicano genericamente quelle piante che hanno fra le loro caratteristiche principali quella di accumulare liquidi nei loro tessuti.
Le piante grasse appartengono a famiglie e generi diversi, ma molte di esse hanno diversi tratti in comune. Sono tipiche delle zone pre-desertiche o desertiche e si tratta, infatti, di piante che hanno sviluppato un notevolissimo adattamento ai climi secchi e caratterizzati dalla siccità. Altre specie invece hanno habitat più freschi e possono sopportare anche esposizioni alla mezz’ombra o irrigazioni più frequenti.
Le famiglie botaniche al cui interno sono presenti piante grasse sono poco più di venti, mentre i generi, le specie e le sottospecie sono numerosissimi, senza contare i moltissimi ibridi e le numerose cultivar.
Non è ovviamente possibile stendere elenchi esaustivi delle varie piante grasse esistenti; è però possibile indicare quelle più comuni e diffuse nei giardini e negli appartamenti.
Piante grasse: i generi più comuni
Fra i generi più comuni di piante grasse (fra parentesi la famiglia di appartenenza) possiamo ricordare: Adromischus (Crassulacee), Aeonium (Crassulacee), Agave (Asparagacee), Aloe (Asfodelacee), Aporacactus (Cactacee), Cereus (Cactacee), Ceropegia (Asclepiadacee), Conophytum (Aizoacee), Cotyledon (Crassulacee), Crassula (Crassulacee), Echeveria (Crassulacee), Echinocactus (Cactacee), Echinopsis (Cactacee), Epiphyllum (Cactacee), Haworthia (Liliacee), Kalanchoe (Crassulacee), Lampranthus (Aizoacee), Lithops (Aizoacee), Mammillaria (Cactacee), Pachypodium (Apocinacee), Pereskia (Cactacee), Rebutia (Cactacee), Sempervivum (Crassulacee), Senecio (Asteracee), Sedum (Crassulacee), Stapelia (Asclepiadacee).

Adromischus maculatus
Si può trovare un approfondimento sulle singole piante nel menu Giardino nella sezione Piante succulente (grasse).
Gestione delle piante grasse
Le piante grasse sono piante molto robuste abituate a vivere in condizioni che sarebbero impossibili per altri tipi di piante; ciononostante, affinché rendano al meglio, è necessario gestirle con una certa cura.
A differenza di altre piante è possibile gestirle molte bene sia in giardino che in appartamento.
Una cosa di cui necessitano le piante grasse è sicuramente una luce abbondante; questo tipo di piante, infatti, tollerano con difficoltà la mancanza di luce e vanno quindi sistemate in zone che possano garantire loro una sufficiente illuminazione per la maggior parte della giornata.
Nonostante la loro robustezza, la maggior parte delle piante grasse non tollera le temperature eccessivamente basse, ma le varie specie hanno una temperatura minima di riferimento al di sotto della quale la pianta soffre molto o addirittura muore: è quindi opportuno porre moltissima attenzione alle gelate invernali offrendo loro opportune protezioni oppure coltivandole in vaso e ricoverandole in casa in inverno. A seconda della specie, la temperatura minima può essere 5, 10 o anche 15 gradi centigradi. A questa regola fanno eccezioni solo poche specie, per esempio alcune del genere Sedum o quelle del genere Sempervivum, che, oltre a sopportare benissimo la siccità e temperature elevate d’estate, sono rustiche e si adattano anche a temperature inferiori allo zero. Va detto, però, che nel caso di temperature rigide, queste piante rustiche soffrono l’umidità eccessiva invernale.
Ovviamente vanno irrigate, ma per loro natura, le piante grasse possono sopportare piuttosto bene eventuali dimenticanze in tal senso. In genere, in inverno le irrigazioni possono essere completamente sospese per le specie il cui habitat naturale sono le zone desertiche e aride, mentre per quelle provenienti da aree più fresche, possono aver bisogno di irrigazioni invernali, anche se assai ridotte e ben distanziate.
Il substrato di crescita deve essere abbastanza poroso e permeabile così da favorire una corretta idratazione; si ricordi che le piante grasse non amano i ristagni idrici che potrebbero danneggiarle in modo serio.
La concimazione delle piante grasse va effettuata nel periodo che va da fine inverno all’inizio della stagione primaverile, oppure durante la stagione vegetativa (primavera-autunno) per stimolarne la fioritura. Si devono utilizzare preferibilmente concimi liquidi che garantiscano un buon apporto di fosforo e potassio; vanno invece evitati i concimi ricchi di azoto; il fertilizzante dovrebbe garantire inoltre un adeguato apporto di boro, ferro, manganese, molibdeno e rame.
Una volta che le piante sono state concimate è possibile procedere con il rinvaso; a differenza di altre piante però, quelle grasse non necessitano di numerosi rinvasi perché la loro crescita è generalmente piuttosto lenta. In linea generale possiamo suggerire di praticare un rinvaso ogni due anni utilizzando terriccio universale (70% circa) misto ad argilla espansa e sabbia (30% circa).
Per quanto riguarda i contenitori, è opportuno orientarsi su vasi di coccio che consentono una migliore traspirazione e prevengono meglio di altri i ristagni idrici.
Per quanto concerne le avversità, quelle che più comunemente possono riguardare le piante grasse sono gli afidi, gli acari, la cocciniglia e il ragnetto rosso.
Altri problemi possono derivare da una gestione poco attenta, ovvero da annaffiature poco regolari, scarsità di illuminazione, substrati e concimi non adatti.

Echinocactus grusonii