Piante e vacanze: come regolarsi? La gestione delle piante quando si arriva al momento di partire per le vacanze è un problema che affligge i molti appassionati di giardinaggio e comunque tutti coloro che hanno diverse piante in casa. Durante il periodo delle vacanze, infatti, la mancanza d’acqua e di cure possono danneggiare sia le piante in appartamento, sia quelle sui balconi o sui terrazzi. Per cercare di tenere sotto controllo la situazione ed evitare di rovinare mesi di lavoro, è opportuno prendere le opportune contromisure; innanzitutto è necessario valutare diverse variabili, ovvero la tipologia di piante, il loro numero, le loro dimensioni e la zona climatica. Bisogna anche poi considerare che, all’interno delle medesime specie, le necessità possono essere diverse.
Le contromisure da prendere cambiano, com’è facilmente intuibile, anche a seconda della lunghezza della vacanza (o comunque dell’assenza); un conto è allontanarsi dalle nostre piante per due o tre giorni, o comunque meno di una settimana, un altro è assentarsi per periodi decisamente più lunghi. Ovviamente, partiamo dal presupposto di non avere a disposizione un vicino o un amico disposto a sobbarcarsi al posto nostro l’onere della gestione delle nostre piante…
In casi disperati si può comunque tentare di ricorrere all’aiuto di un green sitter, ovvero di una persona che si occupi della gestione del nostro giardino durante i periodi di assenza per lavoro o vacanza. Sono già diversi i vivai i fioristi che offrono questo tipo di servizio, ma non in tutte le città è possibile ricorrere a questo tipo di figura professionale.
Piante e vacanze: quando l’assenza è breve
Molto di quello che dobbiamo fare per “limitare i danni” dipende dalle specie che dobbiamo curare. In caso di breve assenza, le specie che non hanno particolari esigenze idriche (per esempio le piante succulente, impropriamente dette piante grasse) devono essere soltanto annaffiate più abbondantemente prima della partenza.
Ma cosa fare per quelle piante che non possono rinunciare all’acqua nemmeno per pochi giorni? Le soluzioni ci sono, sia per le piante da appartamento, sia per quelle che si trovano all’esterno.
Una di queste soluzioni è costituita dai “dischi“; si tratta di veri e propri dischi realizzati con una fibra sintetica legata meccanicamente; sono studiati per assorbire notevoli quantità di acqua che rilasceranno gradualmente; vanno posti direttamente sul terriccio dei vasi. Fungono anche da elementi di pacciamatura, stabilizzando temperatura e umidità; peraltro agiscono anche limitando la quantità di acqua che evapora dal terriccio.
I dischi sono tagliati da un lato e hanno un foro centrale dal quale si fa scivolare il fusto della pianta; poi si annaffia. I dischi consentono anche di evitare i ristagni idrici nei sottovasi.
I dischi possono essere lasciati nei vasi per lunghi periodi di tempo e sono utili anche nella stagione invernale; durano diversi anni. Sono disponibili in diverse misure così da adattarsi a vasi di dimensioni piccole e medie. I dischi sono quindi un’ottima soluzione per le piante verdi o da fiore dalle dimensioni contenute e che sono state invasate singolarmente.
Un effetto simile a quello a quello dei dischi può essere ottenuto tramite “perle” e “gelatine“; anche queste sono soluzioni che immagazzinano l’acqua e la rilasciano in modo graduale nel terreno.
Generalmente le perle e le gelatine migliorano anche il drenaggio. È sufficiente aggiungerle al terriccio dei vasi; sulle confezioni sono riportate le istruzioni per regolare la quantità a seconda delle dimensioni dei contenitori. Una volta messe le perle si procede con l’annaffiatura.
Un’altra soluzione è rappresentata dai flaconi di acqua complessata. Queste soluzioni hanno una durata che varia a seconda della temperatura esterna e, ovviamente, alla dimensione del vaso. Una volta aperti, i flaconi vanno conficcati nel terreno accanto al fusto della pianta.
Le assenze brevi possono essere gestite anche con il terriccio con riserva d’acqua. Si tratta di un substrato composto da diversi tipi di torba, che favoriscono il drenaggio, e materiali in grado di trattenere l’acqua per poi rilasciarla in modo graduale nel terreno. Queste miscele comprendono generalmente anche la concimazione che è garantita per diverse settimane. Sono soluzioni dal pH neutro, cosa che le rende utilizzabili sia per le piante da appartamento che per quelle da balcone, siano esse a foglia verde oppure piante da fiore.
Per utilizzare il terriccio con torba è consigliabile bagnare in modo leggero la pianta da travasare così da facilitarne l’estrazione; la pianta va rinvasata poi utilizzando il terriccio con riserva d’acqua facendo attenzione a garantire un buon drenaggio; poi si procede con l’annaffiatura.
Un ultimo suggerimento per assenze di breve durata è quello relativo ai vasi con serbatoio. I vasi con riserva d’acqua sono di diverso tipo, ma sono accomunati dal fatto che sono dotati di una parte inferiore in cui si raccoglie l’acqua che la pianta assorbirà a poco a poco a seconda delle sue esigenze.

L’irrigazione delle piante durante le vacanze è il primo problema da prendere in considerazione.
Se la vacanza è più lunga
Le vacanze brevi vanno sapute gestire, ma i problemi maggiori per le nostre piante sono quelli che potrebbero essere causati da vacanze più lunghe (assenze che vanno dai sette giorni e più).
In linea generale, le piante grasse non avranno particolari problemi; per le altre piante bisognerà però adottare strategie più complesse; i vasi che sono sui balconi andrebbero riuniti innanzitutto in un punto ben riparato e ombreggiato mettendoli vicini gli uni agli altri.
Quando le temperature sono piuttosto elevate, i vasi possono essere posti anche all’interno dell’abitazione avendo cura di lasciare un po’ di luce e un po’ di aria. Si può poi ricorrere a prodotti che si trasformano gradualmente in acqua una volta che sono stati messi nel terreno. Questi prodotti, reperibili nei negozi specializzati, sono in grado di sopperire alle irrigazioni per periodi che vanno dai 7 ai 10 giorni circa.
Una soluzione adottabile in caso di vacanze lunghe sono le stuoie; vengono realizzate con materiali superassorbenti; devono essere bagnate in modo abbondante e poi messe sotto i vasi; sono adatte soprattutto alle piante che si tengono in casa; si tratta sostanzialmente di piccoli tappeti che vanno sistemati con un’estremità sotto i vasi, mentre l’altra è immersa in un contenitore ripieno d’acqua. Le piante assorbiranno gradualmente l’acqua necessaria. Il numero di giorni cambia a seconda delle temperature e in base alle esigenze idriche delle varie piante.
Sul principio della capillarità sono basati anche i sistemi di annaffiatura tramite tubicini realizzati in materiali diversi. Praticamente si immerge un capo del tubicino nel terriccio e l’altro in un contenitore ripieno con acqua (una bottiglia, una tanica ecc.). Con dei contenitori adatti è possibile procedere all’irrigazione di diversi vasi alla volta a patto di posizionarli piuttosto vicini l’uno all’altro, cosa che peraltro favorirà la creazione di una specie di microclima che non può far che bene alle piante, in particolar modo a quelle che amano molto ambienti umidi (il tipico caso sono le orchidee e le felci).
Una buona soluzione per vacanze di lunga durata è rappresentata dagli irrigatori in terracotta. Sono dei coni di conficcare nel terreno dei vasi e dotati all’altra estremità di adattatori che ne permettono l’avvitatura a qualsiasi tipo di bottiglia riempita con acqua. Con questi irrigatori è possibile dosare in piccole quantità l’acqua della bottiglia, così da permettere la sopravvivenza della pianta per periodi piuttosto lunghi. Nei negozi specializzati si trovano anche irrigatori già dotati di recipiente.
Un’ultima soluzione per periodi di assenza piuttosto lunghi è rappresentata dagli impianti automatici, grazie ai quali è possibile gestire anche piante piuttosto grandi come, per esempio, le camelie o altre specie di pregio.
Esistono impianti che prelevano l’acqua da dei contenitori tramite dei tubicini capillari o porosi senza che sia necessario il collegamento a un rubinetto; questi sistemi permettono di regolare l’erogazione di liquido a seconda delle esigenze idriche di ciascuna pianta.
Altri impianti utilizzano i tubi gocciolanti consentendo, anche in questo caso, la regolazione dell’erogazione d’acqua a seconda delle varie esigenze.
Questi sistemi di irrigazione sono la soluzione ideale per coloro che devono assentarsi a lungo e devono gestire i bonsai, piante delicate che richiedono regolari irrigazioni.

In commercio sono disponibili diversi tipi di impianti per l’irrigazione.