La passiflora è una pianta erbacea perenne; Passiflora è un genere di piante tropicali e subtropicali appartenenti alla famiglia delle Passifloracee alla quale appartengono più di 600 specie di piante.
La passiflora (dal latino Flos passionis, fiore della passione) fu introdotta nel continente europeo nel XVII secolo da un padre agostiniano, Emmanuel de Villegas, che rientrava in Europa dopo una sua permanenza in Messico.
La passiflora ha conosciuto uno dei suoi massimi periodi di popolarità durante l’epoca vittoriana; dopo aver passato un lungo periodo di declino è tornata di moda in epoca attuale sia per la creazione di alcune cultivar interessanti per il giardianggio sia perché la pianta viene sfruttata per le sue presunte proprietà sedative (in particolare, la specie Passiflora incarnata).
Come detto le specie di Passiflora sono numerose ed è possibile ritrovarle sia come piante rampicanti sia come erbacee, arbustive ecc. Le caratteristiche di queste piante variano di molto; quelle rampicanti hanno un fusto cavo di colore verde che con il passare del tempo può diventare legnoso. È tipico il suo uso nei pergolati. Anche le foglie possono essere molto diverse a seconda delle specie, troviamo infatti specie con foglie molto piccole (per esempio la Passiflora gracillima) e altre con foglie decisamente grandi (per esempio la Passiflora gigantifolia).
La passiflora in genere ha fiori molto particolari, originali e vistosi. I frutti sono bacche dalla forma generalmente ovoidale o allungata il cui colore varia in base alla specie, al loro interno hanno una polpa di consistenza gelatinosa contenenti i semi della pianta; molte specie di passiflora hanno frutti commestibili.
Nel nostro Paese una delle specie più coltivate è la Passiflora caerulea che ha il grande pregio di resistere molto bene alle gelate invernali.

La Passiflora caerulea è nota anche come “fiore della passione”.
Non è possibile indicare un periodo particolare per la fioritura perché questo varia in base alle specie che, come detto, sono numerosissime; a seconda delle zone di coltivazione si possono avere fioriture per tutto l’arco dell’anno.
Passiflora in giardino – Cura
Le varietà di passiflora sono così numerose che le possibilità di coltivazione sono veramente molteplici, troviamo quindi passiflore che possono essere coltivate in terra e altre in vaso.
Esposizione – La passiflora non è, generalmente, una pianta che presenta particolari difficoltà nella coltivazione, ma si deve tener conto che sono pur sempre piante originarie di zone tropicali o subtropicali e quindi richiedono temperature che non scendano sotto determinati livelli. In linea di massima il loro ideale di temperatura varia fra i 17 e i 28 °C nel periodo estivo, temperatura che può scendere fino a 10 °C nel periodo invernale. Solo alcune specie, come la Passiflora caerulea, riescono a resistere a temperature inferiori allo zero, se per breve periodi.
È opportuno posizionarla in punti ben soleggiati (se è possibile a sud). Una posizione particolarmente indicata, specie nelle zone più fresche della penisola, è farla crescere ben riparata contro un muro esposto a sud. Chi opta per la coltivazione in vaso deve portare la pianta all’aperto non appena il clima è sufficientemente stabile. Si tenga inoltre conto che la passiflora non ama particolarmente il vento, ma gradisce il ricambio dell’aria.
Terreno – Chi alleva la passiflora in vaso dovrà rinvasare la pianta annualmente (nel mese di marzo); quando poi la pianta avrà raggiunto un’altezza di circa 30 cm sarà sufficiente, sempre ogni anno, rimuovere soltanto la parte più superficiale del terreno (circa 3 cm) e sostituirla con del terriccio più fresco. Il terriccio deve essere di ottima qualità, leggero e soprattutto ben drenante; adatto alla passiflora può essere un impasto composto per un terzo di terriccio fertile, per un terzo di torba e per il rimanente di sabbia. Vanno assolutamente evitati i terreni argillosi o troppo pesanti perché impediscono sia che l’apparato radicale sviluppi in profondità sia perché tendono a trattenere eccessivamente l’acqua.
Chi coltiva la passiflora all’aperto e si trova ad avere un giardino con un terreno argilloso dovrà scavare abbastanza in profondità e mescolare della sabbia (circa un terzo del volume dello scavo) al terreno prima di procedere con l’impianto; ciò migliorerà le caratteristiche drenanti del terreno.

Il frutto di Passiflora caerulea è commestibile, anche se non così gustoso come quello di Passiflora edulis.
Annaffiatura – Per quanto riguarda l’irrigazione si deve ricordare che questa deve essere abbondante per tutto il periodo che va dall’inizio della stagione primaverile fino alla fine della stagione estiva. Si deve sempre verificare che il terreno o il terriccio siano costantemente umidi (ma non zuppi d’acqua). Nelle stagioni più piovose l’irrigazione va regolata di conseguenza; si badi bene, nei periodi più freddi, che non vi siano ristagni d’acqua presso la pianta perché ciò sarebbe dannoso per l’apparato radicale che nella passiflora è abbastanza delicato, un suo danneggiamento potrebbe addirittura essere fatale.
Moltiplicazione e impianto – La passiflora si può riprodurre per seme o per talea
Concimazione – La passiflora richiede anche una buona concimazione; per tutta la primavera e per tutta l’estate la concimazione dovrà avere cadenza settimanale; si usi del concime liquido da mescolare all’acqua di irrigazione. Il concime non dovrà essere eccessivamente carico di azoto se si vuole che la pianta sviluppi al meglio i fiori, per quest’ultimo scopo è opportuno abbondare con il potassio; un concime adatto a questa pianta dovrebbe avere un rapporto fra i tre macronutrienti principali, azoto, fosforo e potassio, di 1:1:2 rispettivamente; alcuni autori suggeriscono addirittura di arrivare a quintuplicare l’apporto di potassio. In molte confezioni di concime i dosaggi consigliati sono molto abbondanti, forse troppo; è quindi opportuno operare una lieve riduzione delle quantità utilizzate. Oltre a tre citati elementi il concime per la passiflora dovrebbe contenere anche una certa quantità di magnesio, ferro, manganese, rame, zinco, boro e molibdeno. Una buona soluzione può essere usare uno dei concimi già pronti in commercio pensato per piante da fiore con aggiunta di minerali.
Potatura – La potatura della pianta può essere fatta al momento in cui questa viene rinvasata o comunque nel periodo primaverile. Si può procedere accorciando il fusto portandolo a un’altezza di circa 20 cm dalla base; i rami laterali possono essere portati a una lunghezza variabile dai 5 ai 10 cm circa.
Malattie – Le passiflore non sono piante che si ammalano facilmente, quando ciò si verifica i problemi potrebbero essere causati dai pidocchi delle piante, dalla cocciniglia o dal ragnetto rosso. Per approfondimenti su questo punto si consulti il nostro articolo: Parassiti.
Se si nota che le foglie della passiflora hanno la tendenza a cadere con troppa facilità il problema potrebbe essere legato a una scorretta irrigazione; si verifichi quindi che il terreno che ospita la pianta sia costantemente umido. Se invece si nota che la pianta non fiorisce adeguatamente o che le foglie hanno la tendenza a ingiallire la causa è probabilmente legata a una scarsa illuminazione; si agisca quindi di conseguenza posizionando la pianta in un luogo più soleggiato.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, passiflora ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Passiflora caerulea.