La nandina è una pianta arbustiva perenne sempreverde della famiglia delle Berberidacee; è anche detta bambù sacro, per la credenza nelle aree di origine del fatto che la pianta sia un portafortuna, e per questo coltivata attorno alle case e ai templi sacri. Dal punto di vista botanico, l’unica specie del genere Nandina è la Nandina domestica.
Classificazione – Genere: Nandina; famiglia: Berberidacee.
Origine – La pianta è originaria di India, Giappone e Cina.
Habitat – Nelle zone d’origine la pianta si trova lungo i ruscelli nelle foreste montane, ai bordi delle strade e nei boschetti generalmente al di sotto dei 1.000 m.
Usi – La nandina è utilizzata per abbellire giardini, viali e siepi; è ideale per creare bordure o come tappezzante per il valore decorativo delle foglie, oltre che delle bacche
Etimologia – Il nome del genere, Nandina, deriva da nan-di-nuh, nome giapponese di questa pianta; l’epiteto specifico, domestica, sta per domestica, nostrana, addomesticata.
Altri nomi – Bambù sacro.
Curiosità – Secondo un’antica tradizione giapponese, affidando le proprie paure e i propri incubi a una pianta di nandina si riceve la sua protezione e si è liberi dalle sfavorevoli conseguenze.
Indice

La nandina è ideale per bordure o come tappezzante per il valore decorativo delle foglie, oltre che delle bacche
La Nandina domestica nana: la ‘Fire Power’
Esistono diverse cultivar di nandina domestica: la ‘Fire Power’ è una pianta compatta (la versione nana) che non supera i quaranta centimetri di altezza ed è adatta per bordure basse, per aiuole o per la coltivazione in vaso. Le cure colturali sono identiche per tutte le varietà, a prescindere dalla forma (compatta o ad arbusto eretto).

Le bacche della Nandina domestica (o bambù sacro)
La nandina domestica per le siepi
Volendo usare la Nandina domestica per realizzare delle siepi divisorie in giardino, conviene scegliere altre varietà con uno sviluppo più esuberante. In tal senso può essere una valida alternativa alla Photinia. La scelta è particolarmente indicata perché la siepe sarà sempre apprezzabile dal punto di vista ornamentale: durante la bella stagione per i fiori e fogliame decorativo e d’inverno per le bacche. Le specie adatte per creare siepi sono la più classica, la Nandina domestica Alba o la San Gabriel (detta anche filamentosa, per la forma delle sue foglie lanceolate), più difficile da reperire sul mercato.

Nandina domestica ‘Alba’
Nandina – Coltivazione
La nandina è un arbusto sempreverde dotato di rami eretti e foglie grandi, di un verde chiaro, rosse da giovani o in autunno. La pianta è coltivata nei giardini per la bellezza dei suoi fiori a pannocchie, lunghe fino a quaranta centimetri, che compaiono in estate. I fiori sono bianchi a forma di stella con vistose antere gialle e sono seguiti da frutti rotondi di color rosso brillante, che rimangono sulla pianta per tutto l’inverno. Le bacche sono leggermente tossiche per gli animali domestici, ma per avere effetto devono essere consumate in quantità. Anche il fogliame è molto apprezzato e decorativo per la colorazione rossa che assume in autunno. La pianta può raggiungere un’altezza media di circa un metro e assume generalmente un portamento compatto e arrotondato: è quindi molto adatta ai giardini di piccole dimensioni. La pianta è rustica o quasi rustica, e alcune varietà soffrono solo per temperature molto al di sotto dello zero. In giardino si può mettere a dimora partendo dai semi, anche se è molto più facile far radicare la talea. La scelta più comune però è quella di acquistare l’arbusto già formato. Nel mettere a dimora la pianta occorre considerare che spesso può diventare invasiva, soprattutto nelle aree più calde della penisola.
Vita – Pianta perenne.
Dimensioni – Altezza: dai 50 cm ai 2 m circa; larghezza: 1,5 m.
Tempo altezza massima – 10 anni circa.
Esposizione – La nandina per fiorire bene necessita di posizioni soleggiate.
Temperatura – La nandina non teme il freddo, a meno che non si scenda per molti giorni sotto i -5 gradi centigradi: nel qual caso potrebbe perdere le foglie.
Terreno – Non è particolarmente esigente per quanto riguarda il terreno, ma preferiscee terreni umidi me senza ristagni idrici, ben drenato.
Fioritura – Da metà settembre fin verso la prima settimana di dicembre.
Annaffiatura – Le irrigazioni sono necessarie sono nei periodi di maggiore siccità; per il resto la pianta vive bene con le sole irrigazioni piovane.
Concimazione – Non necessita di specifiche concimazioni: è sufficiente un concime a lenta cessione in autunno.
Potatura – La potatura non è obbligatoria ma è consigliabile per limitare l’esuberanza della pianta soprattutto nelle varietà a crescita più marcata.
Moltiplicazione e impianto – La nandina si moltiplica per seme o per talea semi legnosa prelevata in estate.
Malattie – La pianta è molto resistente e gli unici attacchi che possono impensierire sono le virosi che causano uno sviluppo stentato delle foglie. Acari, afidi e marciume radicale attaccano la pianta solo se messa a dimora in luoghi non appropriati, umidi e con una scarsa esposizione al sole o per irrigazioni troppo frequenti.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.

Nandina domestica