Il ligustro è un albero deciduo, semi-sempreverde o sempreverde della famiglia delle Oleacee. Il genere Ligustrum comprende circa una cinquantina di specie di piante perenni.
Classificazione – Genere: Ligustrum; famiglia: Oleacee.
Origine – Le specie del genere Ligustrum sono originarie dei boschi di molte aree del mondo: Europa, Africa settentrionale, Asia sud occidentale e orientale, fino all’Australia.
Habitat in Italia – Il ligustro si rinviene spesso coltivato in siepi o spontaneo in boscaglie e boschi radi caducifogli insieme ad altre specie a portamento arbustivo.
Usi – Il ligustro è coltivato a scopo ornamentale soprattutto per realizzare siepi di separazione.
Etimologia – Il nome del genere, Ligustrum, deriva dal latino ligare per la flessibilità dei rametti, utilizzati nelle campagne come legacci.
Curiosità – Le bacche del ligustro sono molto tossiche per l’essere umano.
Indice

Ligustrum lucidum (particolare dei frutti)
Ligustro – Specie principali
Del ligustro si coltivano molte specie; la più nota è sicuramente il ligustro lucido (Ligustrum lucidum), ma sono apprezzati anche il Ligustrum vulgare, il Ligustrum ovalifolium, e il Ligustrum japonicum.
Il ligustro lucido (Ligustrum lucidum) – Il ligustro lucido è un piccolo alberello o un arbusto sempreverde, con la chioma di forma leggermente conica che si distingue per la lucentezza delle sue foglie verde scuro lunghe fino a 15 cm. I fiori compaiono alla fine dell’estate e sono piccoli, banchi raccolti in pannocchie lunghe fino a 20 cm. I frutti sono blu-neri. Può raggiungere una massima altezza di 10 m, ma spesso è coltivato come arbusto o siepe per bordure. Originario di Cina, Giappone e Corea, è del tutto resistente al freddo. Le cultivar selezionate per il giardinaggio sono l”Excelsum Superbum’, con le foglie dai margini gialli, e il ‘Tricolor’ che ha foglie verdi e grigio-verdi, con i margini prima rosa-crema e poi gialli. Queste ultimi due sono spesso indicati in modo un po’ improprio come ligustro variegato.
Altre specie: vulgare, ovalifolium, japonicum – Il Ligustrum vulgare è un albero deciduo o, nelle aree più calde semi-deciduo, originario di Europa, Africa e Asia. Si tratta di una delle specie più utilizzata per creare siepi. Il Ligustrum vulgare ‘Aureum’ ha le foglie gialle-oro. La pianta può raggiungere l’altezza di due metri e, al pari delle altre specie di ligustro, è del tutto rustica. Il Ligustrum ovalifolium, come dice l’epiteto specifico, si distingue per le sue foglie dalla forma ovale e i frutti globosi nero lucido. Originario del Giappone, può arrivare a un’altezza di 4 metri. Infine, il Ligustrum japonicum è sempreverde con foglie dal caratteristico color verde molto scuro. La fioritura si può estendere da metà estate fino a inizio autunno, seguita da bacche nere ovoidali. Esiste una cultivar “Rotundifolium” con foglie arrotondate molto coriacee.
La coltivazione a siepe
Volendo scegliere il ligustro per formare una siepe, i criteri riguardano la persistenza delle foglie, il colore (c’è chi apprezza maggiormente le foglie lucide, chi quelle variegate) e l’altezza finale della pianta. In alternativa alla classica siepe divisoria, il ligustro può essere impiegato per bordure medio-alte o per fioriere profonde. Le cure colturali sono molto simili all’impianto come esemplare singolo (si veda la scheda qui di seguito).

Il ligustro è utilizzato per formare siepi ed è una delle piante che meglio si presta all’arte topiaria
Ligustro – Coltivazione
Il ligustro è coltivato per il valore ornamentale delle sue foglie spesso lucenti e per i piccoli fiori raccolti in pannocchie all’apice dei rametti. Ai fiori seguono frutti (bacche) rotondi oppure ovoidali. Tutte le parti della pianta, se ingerite, possono provocare gravi disturbi, pertanto sono poco adatte a giardini con la presenza di bambini o animali domestici.
Vita – Pianta perenne.
Dimensioni – Variano molto a seconda delle specie; si va da un’altezza di circa mezzo metro a piante che arrivano ai 10 m.
Tempo altezza massima – Circa 15-18 anni.
Esposizione – L’esposizione dev’essere in pieno sole o al più a mezz’ombra. Per le specie variegate, conviene preferire l’esposizione in pieno sole per ottenere il massimo del contrasto dei colori sulle foglie.
Temperatura – Tollera temperature comprese tra -10 e 40 °C.
Terreno – Il ligustro sopporta qualsiasi tipo di terreno purché ben drenato e senza ristagni idrici.
Fioritura – Il periodo della fioritura varia a seconda delle specie; in linea generale inizia d’estate e si protrae per buona parte dell’autunno.
Annaffiatura – Le irrigazioni devono essere regolari in estate, specie per gli esemplari giovani o nel primo anno dell’impianto.
Concimazione – Non richiede concimazioni specifiche: è sufficiente un concime a lenta cessione oppure organico a inizio primavera.
Potatura – La potatura avviene a fine inverno per gli esemplari arbustivi, mentre le siepi di norma sono potate due volte l’anno, con una leggera cimatura.
Moltiplicazione e impianto – Si può propagare per seme o per talea.
Malattie – Per quanto riguarda le malattie, sfortunatamente il ligustro è attaccato da afidi, cocciniglie, e insetti parassiti delle foglie (tripidi). Anche gli attacchi fungini (armillaria) e le macchie fogliari possono essere un problema comune.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.