Il glicine è un’appariscente pianta arbustiva rampicante appartenente alla grande famiglia delle Fabacee (Leguminose) e al genere Wisteria.
Le specie più note sono la Wisteria sinensis e la Wisteria floribunda; la prima, originaria della Cina, è una pianta particolarmente robusta che può arrivare ad altezze considerevoli (fino a 30 m circa) o allungarsi in modo orizzontale per 60 m circa. Ha foglie pennate composte da foglioline di forma ellittica (da 7 a 13) ricoperte, nelle prime fasi della loro crescita, da una peluria setosa che perderanno in seguito. I fiori, riuniti in grappoli pendenti lunghi circa 30 cm, sono di colore azzurro-violetto, anche se sono state selezionate varietà dai colori diversi (bianchi e rosacei per esempio). La fioritura avviene nel periodo che va dalla fine della stagione invernale fino all’inizio di quella primaverile. I frutti sono legumi che possono raggiungere una lunghezza di circa 15 cm. I fusti di questa specie di glicine crescono avvolgendosi in senso antiorario.
La seconda specie di glicine, la Wisteria floribunda, è originaria del Giappone ed è giunta nel continente europeo nel XIX secolo; raggiunge dimensioni notevoli, ma decisamente inferiori a quelle a cui arriva la Wisteria sinensis; il glicine giapponese infatti può arrivare al massimo a un’altezza di 10 m; un’altra differenza con il glicine cinese è il senso in cui si avvolge il fusto, orario, anziché antiorario. I fiori, di colore violetto o blu-violetto, sono più piccoli, la lunghezza dei grappoli arriva al massimo a 25 cm. I fiori si schiudono generalmente nel bimestre maggio-giugno e la caduta delle foglie è anticipata rispetto a quella del glicine cinese.

Particolare del fiore di Wisteria floribunda o glicine giapponese
Il notevole sviluppo della pianta, in particolar modo del glicine cinese, può creare alcuni problemi nella sua gestione, ma, a chi ha a disposizione un giardino di notevoli dimensioni, può offrire diverse possibilità decorative. Dal momento che, dal punto di vista visivo, è una pianta abbastanza invadente, è bene riflettere adeguatamente sul colore dei fiori (a seconda della tipologia di giardino, può essere opportuno scegliere colori tenui o, al contrario, appariscenti).
Utilizzi in giardino
Il glicine offre diverse possibilità dal punto di vista della coltivazione; può essere infatti impiegata per fare delle pergole (l’impiego più comune), per ricoprire delle colonne e per adornare pareti, ringhiere, archi e spalliere. Un uso poco comune, ma estremamente d’effetto, è quello di coltivare il glicine a mo’ di albero. Per farlo è necessario fissare dritto un ramo principale a un tutore fino all’altezza desiderata (questo serve a formare il tronco); il tutore può essere un tubo in ferro al quale si potrebbe decidere di far avvolgere più rami che con il tempo lo ricopriranno interamente e si salderanno insieme; il tubo di ferro costituirà la loro spina dorsale. La chioma si aprirà per circa 3 o 4 metri e, con adeguate potature, si potrà dare al glicine la forma voluta. Per un glicine a forma d’albero è consigliabile utilizzare la Wisteria floribunda.
Altre possibilità di coltivazione sono a cespuglio oppure accanto a un altro albero che diventerà il suo tutore; il glicine, crescendo, gli avvolgerà nel tempo tutta la chioma dandole un aspetto particolarissimo. Può essere utile per adornare il tronco di un albero morto la cui rimozione comporterebbe notevole sforzo e dispendio economico. La pianta può essere coltivata anche come bonsai; una specie indicata per questo tipo di coltivazione è la Wisteria brachybotrys.
Si tenga presente che il glicine è dotato di un apparato radicale abbastanza potente e chi pone la pianta vicino a marciapiedi o muri piuttosto vecchi dovrà prendere qualche precauzione; si può, per esempio, piantare fra la pianta e il marciapiede (o il muro) un foglio di plastica ondulata lungo un paio di metri e largo uno; la plastica non potrà essere attraversata dalle radici che saranno costrette a prendere direzioni diverse.
Dal momento che si tratta di una rampicante è necessario fornirle un sostegno al quale si aggrapperà avvolgendosi. Si ricordi che la pianta è molto robusta e necessita di un sostegno stabile e molto solido. Chi vuol dare al proprio glicine forma e direzione particolari dovrà guidarlo fin dall’inizio.

Wisteria sinensis – Il glicine offre diverse possibilità dal punto di vista della coltivazione; può essere infatti impiegata per fare delle pergole (l’impiego più comune), per ricoprire delle colonne e per adornare pareti, ringhiere, archi e spalliere. Un uso poco comune, ma estremamente d’effetto, è quello di coltivare il glicine a mo’ di albero.
Glicine: la scheda
Esposizione – Possibilmente il glicine dovrebbe essere posto in una zona assolata; essendo una pianta versatile può crescere anche all’ombra, ma sicuramente la fioritura ne risentirà, sarà infatti meno abbondante, meno profumata e più tardiva.
Relativamente agli aspetti climatici, questa pianta non ha particolari problemi e si possono avere bellissimi esemplari in ogni zona climatica; può crescere bene anche in zone di montagna.
Terreno – Si tratta di una pianta che si adatta abbastanza bene a ogni tipo di terreno, eccezion fatta per quelli particolarmente calcarei che tollera malvolentieri. L’optimum è rappresentato da terreni freschi e fertili.
Annaffiatura – In seguito all’impianto, le annaffiature dovranno essere sporadiche (ogni due-tre settimane circa con due secchi d’acqua, lasciando che il terreno rimanga asciutto per un paio di giorni prima di procedere con l’annaffiatura); le annaffiature non devono essere eccessive, ma è bene accertarsi che il terreno sia ben bagnato anche in profondità. Nei mesi estivi, specialmente se la pianta è molto sviluppata, le annaffiature dovranno essere più abbondanti.
Moltiplicazione e impianto –Il gelsomino si propaga per talea, a metà estate, per propaggine in autunno e innesto in invenro.
La coltivazione del glicine non è fra le più complesse, ma, soprattutto quando la pianta è giovane, occorre comunque prestare una certa attenzione alla sua gestione se si vuole che il suo sviluppo sia ottimale. Chi decide di piantarla un glicine in giardino può farlo in qualsiasi periodo dell’anno dato che ormai in commercio si trovano soltanto, o quasi, piante coltivate in vaso; chi abita in zone caratterizzate da climi invernali abbastanza rigidi dovrebbe comunque attendere perlomeno la primavera.
Una volta acquistato, il glicine dovrà essere posizionato in una buca con un lato di almeno mezzo metro che dovrà essere riempita con terra mescolata a letame maturo e a due o tre ettogrammi di concime chimico a lenta cessione. Prima di chiudere la buca però bisogna accertarsi che la zolla della pianta sia umida; se non lo fosse si provveda in tal senso. Dopo averlo piantato, il glicine dovrà essere abbondantemente irrigato.
Concimazione – Nei primi due anni la concimazione deve essere effettuata un paio di volte all’anno utilizzando concimi con buone percentuali di azoto, fosforo e potassio. In seguito si deve effettuare una concimazione annuale diminuendo la dose di azoto. Quando la pianta sarà ben sviluppata si concimi il glicine una volta all’anno con un fertilizzante a base di solo fosforo.
Potatura – La potatura è un’operazione importante nella gestione di questa pianta dal momento che, come abbiamo già avuto modo di ricordare, il glicine è piuttosto invadente e si rischia che il suo aspetto sia eccessivamente disordinato.
Le potature si fanno nella stagione estiva e in quella invernale; nell’estate si devono accorciare i rami che hanno compiuto un anno riportandoli alla lunghezza di un metro circa a meno che questi non servano per conferire un determinato aspetto alla pianta. Sempre in estate vanno rimossi tutti i polloni e gli stoloni che nel tempo si sono formati alla base del glicine.
La potatura invernale va effettuata dopo che sono cadute tutte le foglie; nelle zone dal clima particolarmente rigido è bene però attendere che la stagione invernale sia prossima al termine. Si accorcino tutti quei rami che hanno circa un anno di età badando bene di lasciare 4-5 gemme. Si colga inoltre l’occasione per rimuovere rami secchi o rotti e gli eventuali polloni formatisi alla base.
Un’adeguata potatura rafforzerà la pianta e le fioriture saranno più rigogliose.
Malattie – Il glicine è una pianta abbastanza resistente, tuttavia non è immune da avversità (malattie e parassiti); fra queste ricordiamo l’afide nero, il ragnetto rosso, l’oidio, la carie del legno e la clorosi; quest’ultima è una fitopatia che può essere causata da terreni eccessivamente calcarei o nei quali sono stati interrati vecchi calcinacci; nel primo caso si può intervenire un paio di volte l’anno distribuendo intorno al glicine del solfato di ferro in ragione di 50 grammi per metro quadrato e solfo in polvere in ragione di 100 grammi di solfo in polvere per metro quadrato; nel secondo caso è necessario effettuare una bonifica del terreno.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.