Geranio è il nome comune di diverse piante che appartengono alla grande famiglia delle Geraniacee. Nel linguaggio comune, però, con geranio si fa riferimento al Pelargonium, un genere di piante originario dell’Africa del Sud e appartenente a tale famiglia. Ed è appunto del Pelargonium che tratteremo in questo articolo. Per comodità, in seguito, spesso lo chiameremo, come si fa solitamente (anche se erroneamente), geranio.
Specie, cultivar e ibridi di Pelargonium
Esistono circa 230 specie di Pelargonium, ma solo da una ventina di esse sono stati creati le principali cultivar ben conosciute a chi pratica giardinaggio. Spesso sono utilizzati anche ibridi selezionati per i colori e la forma dei fiori. Questi infatti possono essere fiori semplici, doppi o con i petali increspati (a fiore di cactus).
Una scelta molto comune nei giardini e sui terrazzi è il geranio zonale o zonato. Esistono diversi ibridi di questo tipo di geranio; trattasi di piante a crescita cespugliosa dotate di un fusto semilegnoso e con grandi foglie di forma rotondeggiante, con diverse venature e di colore verde; le foglie sono caratterizzate dalla presenza, nella parte superiore, di una macchia che ricorda la forma di un cuore. I fiori si trovano in cima a lunghi steli e sono riuniti a ombrella; il loro colore va dal bianco al rosso, passando da numerose tonalità di rosa.
Altre specie interessanti sono il Pelargonium odoratissimum (anche Malva d’Egitto), il Pelargonium graveolens, il Pelargonium radula (anche geranio rosa), il Pelargonium grandiflorum, il Pelargonium peltatum (anche geranio parigino o geranio edera), il Pelargonium rivulare (anche geranio dei rivi o di Boemia) e, infine, il Pelargonium x domesticum (anche geranio imperiale o dei fioristi), un ibrido molto interessante per le dimensioni dei fiori e le foglie finemente dentate.

Particolare del fiore di un geranio imperiale.
Geranio – Cura
Esposizione – La coltivazione e la cura del geranio non sono particolarmente impegnative, ma occorre comunque una certa attenzione. In genere il geranio viene messo a dimora in vaso, su terrazzi, balconi o anche come pianta da interni. Solo nelle aree calde del paese può essere messo in piena terra perché il geranio, pianta originaria del continente africano, non ama i climi freddi (la temperatura minima invernale non dovrebbe scendere sotto i 7 °C); viceversa è in grado di tollerare molto bene temperature decisamente elevate, anche se il suo massimo ideale si attesta sui 25 °C. Ama la luce e sopporta con una certa disinvoltura il sole diretto.
Se messo a dimora in piena terra nella quasi totalità della penisola italiania i gerani sono trattati come annuali anche se, di fatto, queste piante erbacee sono perenni. Annualmente i gerani vanno rinvasati aggiungendo al nuovo terriccio un po’ di carbonato di calcio allo scopo di incrementare il pH. I vasi destinati a contenerli non dovrebbero mai essere troppo grandi; questo perché se le dimensioni sono eccessive, lo sviluppo dell’apparato radicale privilegia l’emissione di getti verdi, a scapito dei fiori.
Moltiplicazione – La moltiplicazione della pianta avviene tramite talea. Nel mese di agosto, si prendono delle talee della pianta ricavandole dai germogli più robusti; la loro lunghezza deve essere di circa 10 cm. Prelevata la talea, si provvede alla rimozione dei fiori, dei boccioli e delle foglie che si trovano più in basso. È buona norma trattare la base della talea con sostanze a base di ormoni radicanti in modo da rendere più agevole il processo di radicazione. La talea va interrata, lasciando fuori le foglie, in un vaso contenente un mix di torba e sabbia in parti uguali. Il vaso va poi sistemato in un ambiente aerato, in penombra e in cui la temperatura media sia costantemente di circa 17 °C. Il vaso va chiuso con un foglio di plastica trasparente che servirà a garantire alla talea sia il caldo sia il giusto grado di umidità; per far sì che il telo di plastica non danneggi la talea, si possono utilizzare dei bastoncini di legno che, interrati, tengano la plastica a una certa distanza. Quotidianamente si devono verificare le condizioni di umidità del terriccio e rimuovere l’inevitabile condensa.
Trascorso un mese, un mese e mezzo, le nuove radici faranno la loro comparsa; a questo punto è possibile effettuare l’operazione di trapianto nella sede desiderata.
Man mano che la pianta cresce, è buona norma ripulirla dalle foglie secche e da quelle che hanno perso il loro colore naturale; si deve prestare attenzione a non danneggiare i fusti durante l’operazione di ripulitura perché ciò potrebbe esporre il geranio ad attacchi da parte di parassiti (come vedremo più avanti, il geranio è sottoposto a varie avversità).
Irrigazione – Il geranio deve essere irrigato spesso; nei mesi più caldi, quelli primaverili e quelli estivi, si deve verificare che il terriccio che ospita la pianta sia completamente umido. Quando poi la superficie è completamente asciutta si deve nuovamente provvedere all’irrigazione.
Nei mesi più freddi, quelli autunnali e invernali, la frequenza delle irrigazioni può ovviamente essere ridotta, ma è oltremodo importante assicurarsi che il terriccio non si asciughi del tutto.
Concimazione – Per quanto riguarda le fertilizzazioni, il geranio è una pianta abbastanza esigente. Nel periodo che va da fine marzo fino alla fine di settembre è opportuno fertilizzare le piante ogni quindici giorni con appositi fertilizzanti liquidi da aggiungere all’acqua utilizzata per irrigare.
Negli altri mesi la frequenza delle concimazioni può essere ridotta (una fertilizzazione al mese).
Potatura – Il geranio non necessita di potature; è sufficiente provvedere all’eliminazione delle foglie secche e dei fiori che appassiscono tagliandoli all’altezza della prima coppia di foglie.

Il geranio deve essere irrigato spesso; nei mesi più caldi, quelli primaverili e quelli estivi, si deve verificare che il terriccio che ospita la pianta sia completamente umido.
Geranio – Avversità
A differenza di altre piante il geranio è spesso soggetto ad avversità; fra i parassiti più insidiosi per questa pianta vi sono gli afidi, la mosca bianca e i tripidi.
Fra le malattie si ricordano la muffa grigia e la ruggine del geranio.
Negli ultimi anni poi si è diffusa in Italia la cosiddetta farfalla dei gerani (Cacyreus Marshalli), una farfalla che depone le uova su fiori e foglie. Le larve dapprima si nutrono delle parti tenere, poi scavano dei tunnel nel fusto (sulle piante infestate si possono notare dei buchi bruni lungo il fusto del geranio), portando inevitabilmente alla morte dei gerani. Al momento la farfalla dei gerani si combatte solo con insetticidi quindi, volendo optare per un giardino biologico, non esiste rimedio per questo parassita.
Solo per dovere di cronaca riferiamo un rimedio “naturale” che alcuni giardinieri amatori riferiscono spesso, ovvero il frullato di peperoncino; si devono frullare tre spicchi di peperoncino con tre bicchieri di acqua; si lascia riposare il mix per una giornata dopodiché si filtra il tutto e si spruzza sulla pianta.