Il fiordaliso (Centaurea cyanus) è una pianta erbacea appartenente alla grande famiglia delle Asteracee (Composite).
Classificazione – Genere: Centaurea; famiglia: Asteracee.
Origine – Il fiordaliso è originario dell’Asia e dell’Europa meridionale dove cresce dalla pianura fino a circa 2.500 metri di altitudine.
Habitat in Italia – L’habitat tipico della pianta sono i campi di cereali; cresce inoltre in luoghi come prati, terreni incolti nonché ai bordi delle strade.
Usi – La pianta è utilizzata sia per scopi ornamentali che per finalità officinali.
Etimologia – Il nome del genere, Centaurea, sembra trarre origine da una vicenda della mitologia ovvero a un episodio di un centauro, Chirone, che rimase ferito al piede da una freccia avvelenata e si curò con il succo tratto da un fiordaliso. L’epiteto specifico, cyanus, deriva dal greco cýanos, azzurro, turchino: per il suo colore. Il nome comune deriva dal francese fleur de lis (fiore di giglio).
Altri nomi – Raramente è detto ciano; talvolta è chiamato anche fiordaliso vero.
Curiosità – Questa specie è stata talvolta inclusa nel genere Cyanus, oggi declassato a sottogenere, con il nome Cyanus segetum; l’epiteto specifico (segetum) deriva dal termine latino seges (campo coltivato), con riferimento al suo habitat tipico: i campi di cereali.
Indice

I fiordalisi attirano gli utili insetti impollinatori
Fiordaliso – Specie
La specie più nota è il Centaurea cyanus, una pianta annuale che arriva agli 80 cm di altezza circa; i fiori, decisamente appariscenti e molto belli, possono essere di vari colori fra cui blu, bianco, giallo e rosa. Altre specie abbastanza conosciute sono la Centaurea moschata (nota anche come ambretta bianca o dolce sultana), la Centaurea montana (tipica delle zone alpine), la Centaurea babylonica (che può raggiungere notevoli altezze, anche tre metri, e si caratterizza per la presenza di bellissimi fiori gialli), la Centaurea horrida (nota anche come fiordaliso spinoso), la Centaurea candidissima (dai fiori di colore rosa e dalle foglie argentee) e la Centaurea macrocephala (nota anche come fiordaliso dalla grande testa).

I fiordalisi trovano spazio anche nei prati naturali
Fiordaliso – Coltivazione
Vita – Pianta annuale.
Dimensioni – Altezza: 80 cm; larghezza: 80 cm.
Tempo altezza massima – 7 anni.
Esposizione – Possibilmente i fiordalisi devono essere sistemati in posizioni soleggiate perché amano molto la luce, ma è bene assicurarsi che siano riparati dal vento.
Temperatura – Tollera temperature comprese tra -10 e 37 °C.
Terreno – I fiordalisi non sono piante particolarmente esigenti; prediligono substrati di coltivazione piuttosto fertili, sciolti e dotati di buon drenaggio, ma crescono senza particolari problemi anche in terreni più poveri, calcarei e asciutti.
Fioritura – Da fine giugno a fine agosto.
Annaffiatura – Le irrigazioni dei fiordalisi devono essere effettuate quando il terreno è del tutto asciutto.
Concimazione – Una volta al mese si deve effettuare la concimazione; si può utilizzare del concime liquido per piante da fiore che potrà essere miscelato all’acqua utilizzata per le irrigazioni. Un’alternativa è rappresentata dai concimi granulari a lenta cessione che andranno distribuiti ai piedi delle piante.
Potatura – I fiordalisi non necessitano di attenzioni particolari; sarà sufficiente provvedere all’eliminazione delle parti secche e danneggiate.
Moltiplicazione e impianto – La semina può essere effettuata nel mese di settembre in semenzaio protetto oppure direttamente a dimora nei mesi primaverili. L’impianto deve essere effettuato nel periodo di riposo, ovvero nel corso delle stagioni autunnale e invernale, ma il terreno non deve essere né troppo bagnato o, ancor peggio, gelato. I fiordalisi andrebbero sistemati a circa 50 cm di distanza a gruppi di 4-5 esemplari per volta. Una volta che la terra è stata compattata si effettui una buona annaffiatura; la concimazione non è necessaria. Nel caso in cui si osservi la tendenza degli steli a piegarsi si rimedi ricorrendo a dei sostegni.
Malattie – Fortunatamente il fiordaliso è una pianta molto robusta e difficilmente è soggetta a malattie; è però importante che non sia esposta a un’eccessiva umidità perché ciò potrebbe essere causa di attacchi fungini.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.