Il Ficus elastica è una pianta arborea che appartiene alla vasta famiglia delle Moracee; è una specie originaria delle zone dell’Asia meridionale e del sud-est asiatico; varie sono le altre denominazioni con cui è indicata questa pianta: Ficus robusta, Ficus elastica robusta (‘Robusta’ è una delle cultivar più note), fico del caucciù (la pianta produce in effetti un lattice che può essere utilizzato per produrre caucciù, anche se la fonte primaria per la produzione di questo materiale è l’Hevea brasiliensis, una pianta arborea conosciuta come albero della gomma e appartenente alla famiglia delle Euforbiacee).
Il Ficus elastica è una pianta che allo stato spontaneo può raggiungere un’altezza considerevole, circa 30 m e nelle regioni meridionali del nostro Paese non è poi così infrequente imbattersi in esemplari di grandi dimensioni, anche se mai raggiunge l’altezza a cui può arrivare nelle zone d’origine; coltivata in vaso, invece, raramente supera i 2,5 metri (la velocità di crescita è molto lenta). In Italia è perlopiù utilizzata come pianta da appartamento; le cultivar più conosciute sono: ‘Robusta’, ‘Variegata’, ‘Tineke’, ‘Melany’, ‘Belize’ e ‘Australis’.
Il colore delle foglie varia a seconda delle diverse cultivar; alcune hanno foglie grandi e lucide di color verde scuro, altre hanno invece variegature di colore che vanno dal bianco al crema e al giallo-oro; alcune hanno persino sfumature rosa-violacee. Il colore del fusto è grigio-rossastro.

Ficus elastica ‘Belize’

Ficus elastica ‘Robusta’

Ficus elastica ‘Tineke’
Ficus elastica – Cura
La gestione del Ficus elastica è piuttosto semplice perché non richiede troppe attenzioni, diversamente da altre piante da interno.
Esposizione – Il Ficus elastica richiede una posizione che gli garantisca molta luce, ma non deve essere esposto a diretti raggi del sole (anche se può tollerare un irraggiamento diretto nei mesi invernali); tollera piuttosto bene le temperature elevate, ma non sopporta il freddo (la temperatura minima non dovrebbe mai scendere sotto la soglia dei 14 °C); si deve evitare di esporre la pianta a correnti di aria fredda e anche di metterla vicina a fonti di notevole calore. Nei mesi estivi, si può mettere la pianta all’aperto, in un posto riparato dal sole e dal vento.
Terreno – Per il substrato di coltivazione si può utilizzare del terriccio universale al quale è opportuno aggiungere un po’ di sabbia e pezzi di corteccia o di perlite; l’importante è che il drenaggio sia efficace perché questa pianta non tollera i ristagni idrici.
Annaffiatura – Nei mesi primaverili ed estivi si devono effettuare regolari annaffiature; in linea di massima due volte alla settimana; per regolarsi, comunque, si attenda che il substrato sia asciutto perché un’umidità eccessiva e a maggior ragione i ristagni idrici possono causare marciume radicale. Nei mesi autunnali e invernali si dovranno dilatare i tempi fra un’irrigazione e l’altra. La chioma richiede vaporizzazioni con acqua demineralizzata; lo scopo è quello di creare una sorta di microclima tropicale.
Moltiplicazione – La moltiplicazione può essere effettuata tramite talea; il periodo ideale è compreso tra giugno e settembre; si effettua prelevando alcune talee di rami terminali della lunghezza di circa 25-30 cm; le talee devono avere almeno due o tre foglie aperte e una gemma apicale. Le talee vanno fatte asciugare all’esterno per almeno un paio d’ore; questa attesa serve a eliminare il lattice presente nei rami. Trascorso questo tempo si potranno mettere le talee in un contenitore con un substrato composto per due terzi da terriccio per piante da interno e per un terzo da sabbia silicea. Prima della messa a dimora è opportuno spolverare la base delle talee con un po’ di ormone radicante. I contenitori andranno posizionati a mezz’ombra; la temperatura ideale è di 23-25 °C circa. Le annaffiature dovranno essere leggere, ma regolari.
Rinvaso – L’operazione di rinvaso può essere fatta ogni 3 anni e comunque quando si nota che le radici della pianta cominciano a fuoriuscire dai fori del vaso; il periodo ideale per il rinvaso è la primavera.
Concimazione – A partire dalla primavera e fino all’arrivo della stagione autunnale, ogni 2-3 settimane si possono effettuare fertilizzazioni con concime liquido da mescolare all’acqua delle irrigazioni. Si può utilizzare un concime per piante verdi; se il Ficus è coltivato all’aperto, a marzo si può utilizzare del concime granulare a lento rilascio. In linea generale è opportuno non esagerare con le concimazioni; saltare una concimazione non creerà alcun problema alla pianta.
Fioritura – È decisamente improbabile che un Ficus elastica coltivato in casa fiorisca.
Potatura – A primavera, se la pianta ha raggiunto dimensioni ritenute eccessive, si può procedere con una potatura moderata; vanno ovviamente eliminati foglie secche e rami danneggiati o secchi.
Pulizia e lucidatura delle foglie – Periodicamente è opportuno procedere con la pulizia delle foglie; questa pianta tollera tranquillamente anche il lucidante fogliare (la lucidatura può essere effettuata una volta al mese).
Malattie e altre problematiche – Il Ficus elastica è una pianta piuttosto robusta, ma non è indenne da attacchi di insetti (le cocciniglie) o aracnidi (i ragnetti rossi); infestazioni limitate possono essere combattute pulendo le foglie e gli steli con acqua e sapone neutro oppure con un batuffolo di cotone imbevuto di alcol; per infestazioni più gravi si deve ricorrere a rimedi più drastici (insetticidi o acaricidi a seconda dei casi; si può chiedere un consiglio in un negozio specializzato). È comunque opportuno isolare la pianta attaccata per evitare che le altre piante siano infestate.
Altre problematiche potrebbero verificarsi nel caso di una gestione non del tutto corretta; se le foglie cominciano a cadere è possibile che la pianta soffra di carenza di luce; altre cause possono essere una vicinanza eccessiva a fonti di calore o un’esposizione prolungata a correnti di aria fredda. Per rimediare si posizioni la pianta in una zona ben luminosa, lontana da fonti di calore eccessivo e riparata dalle correnti d’aria.
Se sulle foglie appaiono macchie marroni è probabile che si sia esagerato con le irrigazioni.
Animali e bambini – Le foglie e la corteccia sono leggermente tossiche se ingerite; è opportuno quindi fare in modo che la pianta non sia alla portata di bambini e animali domestici. Se un bambino ingerisce o mastica un pezzetto di corteccia o le foglie è necessario contattare il pediatra di riferimento; nel caso di animali si consulti il proprio veterinario di fiducia.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.