La calendula (Calendula officinalis) è una pianta annuale appartenente alla vasta famiglia delle Asteracee/Composite.
Classificazione – Genere: Calendula; famiglia: Asteracee.
Origine – La pianta è originaria dell’Europa meridionale e dell’Africa settentrionale.
Habitat in Italia – Nel nostro Paese è presente in quasi tutte le regioni; la si ritrova soprattutto nei prati incolti, nei bordi delle strade e negli oliveti fino a circa 600 metri d’altitudine.
Usi – La coltivazione della calendula è legata alle proprietà fitoterapiche di questa pianta, ma è anche apprezzata per la sua fioritura di capolini simili alle margherite dai colori molto vivaci, nelle tonalità del giallo e arancione. I fiori sbocciano con continuità e generosità dall’estate fino a quasi metà inverno. La calendula si coltiva in giardino anche come bordura di erbacee annuali. Le foglie sono semplici e aromatiche.
Etimologia – Il nome del genere deriva dal termine latino calendae (calendario) è fa riferimento alla lunga fioritura di queste piante che si protrae per diversi mesi.
Altri nomi – La calendula officinale è nota anche come fiorrancio coltivato, calendula coltivata e garofano di Spagna.
Curiosità – Grazie al suo aroma piuttosto intenso è usata spesso come “pianta anzizanzare”.
Indice

La calendula può essere coltivata in giardino in una aiuola di erbacee annuali, nell’orto (per attirare gli insetti utili) o in vaso sul terrazzo.
Calendula – Cultivar
Della specie sono state create molte cultivar che si differenziano per il colore dei capolini, il fatto che siano semplici o doppi e per l’altezza, che in alcune può arrivare fino a 75 cm. Quelle più alte sono adatte anche per formare mazzi di fiori recisi. Tra le coltivar più conosciute, molte delle quali raccolte in Serie, ricordiamo:
- ‘Fiesta Gitana’: si tratta di una cultivar nana che arriva fino a 30 cm di altezza massima, con i capolini doppi di color giallo o arancione, occasionalmente anche a due colori.
- ‘Orange King’ ha capolini doppi dal colore arancione molto intenso.
- La Serie Pacific Beauty ha colori leggermente diversi dalla specie nominale, compreso il giallo crema, il rosso e il giallo albicocca.
- ‘Lemon King ha fiori giallo limone.
- ‘Indian Prince’ ha fiori arancione scuro con sfumature rosso scuro.
- La serie Kablouna ha fiori doppi giallo o arancioni con il centro crestato da petali arricciati.
Le ultime due sono molto adatte, per l’altezza che raggiungono, per fare fiori recisi.
Calendula – Coltivazione
La coltivazione della calendula è molto facile perché è una pianta rustica: tollera temperature anche rigide e si sa adattare a molti terreni. Spesso trova spazio anche negli orti in cui si applica la consociazione di ortaggi e fiori, esattamente come si fa per il nasturzio o l’altea.
Vita – Pianta annuale.
Dimensioni – Altezza: 50 cm; larghezza: 50 cm.
Tempo altezza massima – 4 anni.
Esposizione – La calendula gode dell’esposizione in pieno sole, ma sa adattarsi anche all’ombra parziale.
Temperatura – Sopravvive a temperature comprese tra -15 e 37 °C.
Terreno – Il terreno dev’essere ben drenato. La pianta si adatta anche a terreni poveri e poco fertili.
Fioritura – Abbondante e prolungata. La fioritura della calendula è vistosa per i bei colori sgargianti e prolungata.
Annaffiatura – Durante il periodo di crescita e fioritura la Calendula va annaffiata moderatamente, avendo cura non provocare ristagni idrici. Le irrigazioni vanno diradate in inverno.
Concimazione – La concimazione non è strettamente necessaria.
Potatura – La pianta essendo annuale non si pota. Eliminare i capolini sfioriti può migliorare la produzione dei fiori. Volendo usare la pianta per i fiori recisi, si consiglia di togliere i boccioli apicali per stimolare l’emissione di quelli laterali.
Moltiplicazione e impianto – La moltiplicazione avviene per semina a inizio primavera direttamente a dimora nella posizione definitiva. La calendula è una pianta molto comune e spesso si trovano nei negozi specializzate anche le piantine già formate, da trapiantare a inizio o fine primavera.
Malattie – Le piante è molto resistente ma può essere attaccata da afidi, oidio e virus del mosaico.
La calendula in vaso
La coltivazione della calendula può avvenire anche in vaso o cassette. Le cultivar più piccole sono particolarmente adatte alla coltivazione in vaso da tenere sia all’interno sia all’esterno. In casa, occorre posizionarle in una zona molto luminosa e si utilizza un terriccio specifico per piante da interni. In vaso, può essere necessaria una concimazione per piante da fiore durante la stagione vegetativa.
Calendula – Proprietà
Le parti della pianta che sono utilizzate a scopo fitoterapico sono le foglie e i fiori; le foglie vengono raccolte da marzo fino a novembre, mentre i fiori vengono raccolti da aprile a giugno; foglie e fiori vengono poi messi a seccare; è estremamente importante che i fiori vengano essiccati rapidamente ponendoli subito dopo l’operazione di raccolta in luoghi bui e asciutti, essi tendono infatti ad assorbire l’umidità e a deteriorarsi molto rapidamente; una perdita di colore è segnale di uno scorretto essiccamento con conseguente perdita di proprietà.
I costituenti principali delle parti che sono utilizzate a scopo fitoterapico sono saponine, flavonoidi, triterpenoidi, sesquiterpeni , resina, olio essenziale, polisaccaridi, mucillagini e carotenoidi.
La calendula viene utilizzata sotto molte forme (infuso, succo, decotto, vino) sia internamente che esternamente e le sono attribuite diverse proprietà (antisettica, antinfiammatoria, cicatrizzante, diaforetica ecc.).
Utilizzata internamente viene consigliata per trattare disturbi dell’apparato gastrointestinale quali, per esempio, colite, gastrite, morbo di Crohn, ulcera peptica ecc. Ovviamente l’azione della calendula è di mero supporto alla terapia tradizionale; non si può certo sperare di risolvere patologie serie come il morbo di Crohn con l’uso di tisane a base di calendula.

La calendula (Calendula officinalis), è nota anche come garofano di Spagna
L’uso esterno è rivolto soprattutto ai problemi cutanei; la crema, l’unguento e la tintura sono tutte preparazioni che sono spesso utilizzate per trattare tagli, graffi, ferite, arrossamenti, punti neri, brufoli e infiammazioni della cute in genere.
La calendula è molto efficace, per esempio, nel trattamento della dermatite da pannolino e per alleviare il dolore ai capezzoli durante il periodo dell’allattamento.
Altri usi di tintura e crema sono quelli relativi al trattamento di infezioni fungine cutanee (Candida albicans, piede d’atleta ecc.).
Il vino alla calendula viene utilizzato per effettuare risciacqui in caso di mal di denti o nevralgie.
Come già accennato in precedenza, l’utilizzo della calendula, al pari di quello della maggioranza dei prodotti fitoterapici, è prendersi in considerazione nel trattamento di disturbi di lieve entità o come supporto a terapie mediche tradizionali.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba.