L’anemone è una pianta erbacea perenne; Anemone è un genere di piante appartenente all’ordine delle Dicotiledoni e alla famiglia delle Ranuncolacee; esso comprende moltissime specie; alcune nascono spontaneamente in Europa, altre sono originarie dei Paesi del Sudafrica o dell’America del Sud. Si tratta essenzialmente di piante erbacee perenni la cui altezza varia a seconda della specie; si va dai 15 cm al metro e più.
L’anemone è spesso definita “il fiore del vento”; nella mitologia greca, Anemone era una ninfa di cui si erano innamorati due venti, Zefiro e Borea. La lotta dei due venti per l’amata generò tali tempeste che la dea della vegetazione, Flora, trasformò Anemone in un fiore legato per sempre a Zefiro che in primavera la faceva schiudere e a Borea che con il soffio freddo di tramontana ne disperdeva precocemente i petali (infatti l’anemone è un fiore di breve durata).
Nel nostro Paese sono presenti una decina di specie che vengono coltivate nei giardini a motivo della notevole bellezza dei loro fiori. Quelle che si incontrano più frequentemente sono l’Anemone coronaria (la specie che tratteremo in questo articolo e che spesso viene detta anemone dei fiorai), l’Anemone hortensis e l’Anemone narcissiflor.
Anemone coronaria in giardino
L’Anemone coronaria è una bulbosa perenne piuttosto facile da coltivare; la caratterizzano un fusto che può raggiungere i 40 cm di altezza e delle foglie di colore verde chiaro che ricordano abbastanza quelle del prezzemolo.
I fiori dell’anemone, a seconda delle varie sottospecie, possono avere diverse forme e colori (si va dal rosa al rosso o dal bianco al blu molto intenso); in alcuni casi la colorazione è uniforme, mentre in altri presenta striature o anelli centrali di diverso colore.

Il fiore di Anemone coronaria può essere semplice o doppio
L’anemone coronaria è una pianta coltivata ormai da tantissimo tempo e le cultivar presenti sul mercato sono moltissime; di norma si tratta di esemplari che appartengono ai due gruppi di anemone coronaria più famosi, il gruppo De Caen e il gruppo St. Brigid; a questi gruppi appartengono moltissime cultivar; fra le più note si ricordano l’Admiral, la Governor, la Lord Lieutenant, la Mount Everest, la The Bride, la Mr. Fokker e la Sylphide.
Anemone coronaria – Coltivazione
Esposizione – L’anemone è una pianta che predilige le esposizioni soleggiate o, al più, a mezz’ombra; l’importante è, specialmente nei mesi invernali, assicurare alla pianta una posizione ben asciutta e soleggiata in modo da evitare un eccesso di umidità o il pericolo di ristagni idrici. Nel corso dei mesi autunnali è decisamente opportuno effettuare un intervento di pacciamatura con paglia e foglie.
Il clima ideale per questa pianta è quello temperato, non eccessivamente arido. Nel nostro Paese l’anemone si coltiva più facilmente nelle regioni settentrionali e in quelle centrali; nelle regioni meridionali la gestione di questo fiore può essere più complessa, in particolar modo se non si vive in zone collinari o di montagna.
Terreno – Per quanto riguarda il substrato di coltivazione, l’ideale è un terreno leggero, dotato di un buon drenaggio, neutro o poco acido; i terreni argillosi sono poco adatti per questo tipo di pianta.
Annaffiatura – Per quel che concerne le irrigazioni, è opportuno che il terreno resti abbastanza umido, ma vanno assolutamente evitati i ristagni idrici che farebbero marcire i rizomi. Alla fine della fioritura le irrigazioni vanno sospese.
Moltiplicazione e impianto – Il periodo della prima fioritura dell’anemone può essere regolato tramite la messa a dimora dei tuberi in momenti diversi (settembre ottobre per la fioritura primaverile, altrimenti marzo aprile per la fioritura estiva).
Prima della messa a dimora i tuberi andrebbero messi in acqua a temperatura ambiente per circa 10-12 ore; andranno poi piantati a una profondità di circa 6-8 cm; se sono piuttosto grossi si può scendere fino a 12 cm. I tuberi, di norma, hanno una forma irregolare, solitamente appiattiti e con un lato convesso; questo dovrebbe essere piantato verso il basso, ma non è obbligatorio.
La distanza fra un tubero e un altro dipende dalla loro grandezza, in linea di massima una distanza giusta è 12-15 cm circa.
Le foglie non vanno tagliate fin quando non si saranno disseccate naturalmente. Una volta che le foglie saranno completamente secche si estrarranno i rizomi dal terreno e si faranno asciugare all’aria senza esporli direttamente ai raggi solari; una volta asciutti vanno messi in un luogo fresco fino al momento della successiva messa a dimora. L’anno successivo si eviti di piantare le anemoni nel solito posto, la fioritura ne risentirebbe.
Concimazione – Per quel che concerne le concimazioni, a partire dal mese di marzo si può fornire alla pianta un buon concime azotato; in seguito si potranno utilizzare fertilizzanti con maggior contenuto di potassio. Dopo la fioritura si dovrà invece utilizzare un concime ben equilibrato nei suoi componenti.
Potatura – L’anemone non va potato.
Malattie – Per quanto riguarda le avversità, raramente le anemoni vengono attaccate da parassiti; in alcuni casi si registrano attacchi da parte di acari, cosa risolvibile con un insetticida apposito.
Consigli
Le anemoni danno il meglio di sé quando vengono piantate a gruppi; non è di grande impatto, infatti, piantare esemplari isolati.
A seconda dei gusti si possono formare gruppi monocolore o, al contrario, gruppi con diversi colori per un effetto cromatico molto particolare. Contrasti consigliati sono il bianco e il rosso, il blu e il rosso e il blu e il rosa fucsia.
Le anemoni sono fiori ideali per la realizzazione di bordure.
L’anemone coronaria fa la sua bellissima figura anche come fiore da taglio e si presta moltissimo alla realizzazione di eleganti bouquet o mazzi.
Se trattati con cura, i fiori di anemone coronaria possono durare nei vasi per molte settimane.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.