L’aloe vera (Aloe vera, nota anche come Aloe Barbadensis Miller o Aloe ferox Miller) è la specie più conosciuta del genere Aloe; pianta appartenente alla famiglia delle Asfodelacee (classificazione APG) o Aloeacee (classificazione Cronquist), è originaria del continente africano (tant’è che molte specie di questo genere sono proprio distribuite in Sud Africa). Una caratteristica della pianta di aloe vera sono le lunghe foglie carnose lanceolate che ospitano delle spine lungo tutto il loro perimetro.
Altri sinonimi di Aloe vera sono Aloe barbadensis e Aloe indica. L’aloe vera è una pianta nota soprattutto per le sue proprietà fitoterapiche. Relativamente all’aspetto alimentare, la bevanda più nota a base di aloe è il Fernet.
Indice

Una piantagione di aloe vera: in estate la pianta produce vistosi steli su cui porta raggruppati i fiori gialli
Aloe vera: coltivazione
Esposizione – Come molte altre piante grasse si adatta sia alla coltivazione esterna sia a quella in vaso all’interno delle abitazioni. Nelle zone mediterranee, caratterizzate da un clima temperato, l’aloe vera viene coltivata in terra per tutto il corso dell’anno. L’esposizione ideale è il pieno sole.
Terreno – La pianta può essere coltivata in vaso oppure in terra.
Annaffiatura – L’aloe vera non è una pianta che ama l’acqua in modo particolare; durante il periodo estivo è sufficiente annaffiarla una volta alla settimana. Nel corso dell’inverno non sono invece necessarie annaffiature. L’acqua deve essere versata con una certa cautela, facendo attenzione a non bagnare le foglie, ma solo la terra. Il motivo per cui è preferibile non bagnare le foglie dell’aloe vera è legato al fatto che esse tendono a trattenere l’acqua per molto tempo e ciò potrebbe favorire malattie micotiche. Le ore per l’annaffiatura sono quelle mattutine e quelle serali; si eviti di idratare la pianta nelle ore più calde.

Una caratteristica della pianta di aloe vera sono le lunghe foglie carnose lanceolate che ospitano delle spine lungo tutto il loro perimetro.
Moltiplicazione e impianto – La propagazione può venire effettuata sia per semi (ma questa possibilità è poco sfruttata) sia per talea. Il periodo ideale per la moltiplicazione è quello che va da fine maggio a inizio giugno, periodo che coincide con la fase centrale della stagione vegetativa. La moltiplicazione per talea avviene nel seguente modo: dopo aver reciso i germogli, si lasciano asciugare per qualche giorno dopodiché, ad asciugatura avvenuta, dovranno essere invasati in un substrato sabbioso piuttosto leggero che dovrà avere sempre un certo grado di umidità. I vasi contenenti le talee devono essere posizionati in una zona molto luminosa, possibilmente alla luce diretta.
Annualmente (o al massimo ogni due anni), le piante devono essere rinvasate. Si sostituiranno sia il terreno sia il vaso vecchio con uno nuovo e più grande. Si faccia attenzione a utilizzare un terriccio ben drenante allo scopo di evitare i temuti ristagni idrici. Il substrato ideale è un mix composto per metà da sabbia e per metà da terriccio universale. Al momento del rinvaso è altresì opportuno rimuovere eventuali radici spezzate o interessate da malattie.
Concimazione – La concimazione deve invece essere effettuata con una certa frequenza: nel corso della stagione estiva (marzo-settembre) si dovranno pertanto effettuare concimazioni mensili con concime liquido a base di potassio che andrà mescolato all’acqua destinata alle irrigazioni. È opportuno prima di procedere con la concimazione inumidire leggermente il terreno.
Potatura – L’aloe vera non necessità di potatura; al più si effettueranno tagli delle foglie più vicine alla base, man mano che diventano secche. I tagli effettuati devono essere netti ed effettuati con forbici o coltelli ben puliti.
Malattie – Le malattie che interessano più frequentemente la pianta sono il ragnetto rosso e le malattie fungine.
Aloe vera: proprietà
L’aloe vera è una pianta cui sono attribuite varie proprietà fitoterapiche. I riferimenti terapeutici risalgono a 5.000 anni fa; nell’antico Egitto la pianta era considerata magica e si diceva aiutasse il faraone defunto a trovare il cammino verso il regno dei morti. I maya la utilizzavano come rimedio naturale per ridurre i sintomi del mal di testa, mentre gli antichi romani la usavano per le sue proprietà cicatrizzanti.
Nel corso dei secoli questa pianta si è guadagnata diversi appellativi, fra i quali quello di “pianta del miracolo” e chi è dotato di un certo spirito critico dovrebbe già insospettirsi. Alcune proprietà della pianta sono riconosciute, ma molte altre, complice una generalizzazione che è uno dei più comuni errori di chi opera nel naturale, sono state ingigantite.
Fra le proprietà che sono attribuite alla pianta vi sono quelle antisettica (disinfettante), antivirale e antimicotica (contrasta infezioni di virus e funghi) e purgante; queste prerogative sono desunte dal fatto che la pianta contiene la barbaloina, la isobarbaloina, l’acido aloetico, l’emodina, l’acido cinnamico, l’acido crisofanico. In realtà il contenuto di queste sostanze è percentualmente non significativo se si usano preparati naturali e non farmacologici (il principio è lo stesso del mirtillo o della carota che “fanno bene alla vista”, ma praticamente non curano nessuna patologia oculare). Se siete affetti da un’infezione micotica, rivolgetevi a un dermatologo e usate prodotti farmaceutici. L’aloe vera contiene l’aloina, una droga antrachinonica con effetto lassativo e irritativo del colon e abortivo in gravidanza. Per questo motivo è opportuno non bere preparati a base di aloe vera prodotti in modo artigianale.
Fra le proprietà che sono attribuite alla pianta vi sono quelle antisettica (disinfettante), antivirale e antimicotica (contrasta infezioni di virus e funghi) e purgante; queste prerogative sono desunte dal fatto che la pianta contiene la barbaloina, la isobarbaloina, l’acido aloetico, l’emodina, l’acido cinnamico, l’acido crisofanico. In realtà il contenuto di queste sostanze è percentualmente non significativo se si usano preparati naturali e non farmacologici (il principio è lo stesso del mirtillo o della carota che “fanno bene alla vista”, ma praticamente non curano nessuna patologia oculare). Se siete affetti da un’infezione micotica, rivolgetevi a un dermatologo e usate prodotti farmaceutici. L’aloe vera contiene l’aloina, una droga antrachinonica con effetto lassativo e irritativo del colon e abortivo in gravidanza. Per questo motivo è opportuno non bere preparati a base di aloe vera prodotti in modo artigianale.
La seconda categoria di costituenti è quella degli oligoelementi. L’aloe vera contiene in particolare minerali e vitamine; tra i primi si ricordano il manganese e il selenio, mentre tra le seconde si ricordano la vitamina A, la vitamina C, la vitamina D, la vitamina E e le vitamine del gruppo B. Al mix vitamine-minerali sono attribuite potenzialità antiossidanti.
Il terzo gruppo di sostanze è rappresentato dagli steroidi, sostanze dalla spiccata attività antinfiammatoria. La proprietà antinfiammatoria della pianta è attualmente quella maggiormente studiata.
La quarta categoria di costituenti è rappresentata dagli antrachinoni, glicosidi che stimolano la peristalsi intestinale; si devono agli antrachinoni le spiccate proprietà lassative dell’aloe vera.
Aloe vera: il gel
Il gel è una delle formulazioni più usate della pianta. Contro le malattie della pelle l’aloe vera ha dimostrato un’efficacia reale e notevole. Il suo impiego risale al 1942 quando un ingegnere chimico americano, Rodney Stockton, curò una grave ustione dovuta al sole della Florida con l’estratto della pianta. Proseguì le ricerche e riuscì a stabilizzare il gel (per evitarne l’ossidazione).
Dagli anni ’50 del XX secolo sono moltissime le ricerche sull’impiego dell’aloe vera in dermatologia, in particolare per curare le ustioni dove i risultati sono eccellenti. Attualmente è utilizzata per curare ustioni, escoriazioni, cicatrici, scottature ed eritemi solari. Inoltre, l’aloe vera è usata per idratare pelli secche, arrossate e screpolate. Infine, è usata per curare le emorroidi.
Molti prodotti con nomi commerciali blasonati si basano su aloe vera, purtroppo ne contengono percentuali minime. Per la massima efficacia occorre usare gel concentrato.
Aloe vera da bere
A differenza del gel, la formulazione da bere (succo) ha un’efficacia molto meno interessante. Spesso vi si attribuiscono generiche proprietà di depurare l’organismo, eliminando le tossine, di rafforzare il sistema immunitario o addirittura di prevenire il cancro.
Aloe vera e psoriasi
La psoriasi è una malattia della pelle curabile con l’aloe vera. È quanto affermato da alcuni pazienti che sono guariti da psoriasi. In realtà, per la legge di guarigione totale ciò è del tutto arbitrario. La verità è che si tratta casi isolati in cui (vista anche la componente psicosomatica della patologia) non si sa fino a che punto la cura con l’aloe non sia giunta casualmente in un momento in cui la psoriasi sarebbe comunque regredita. L’applicazione su vasta scala per curare la psoriasi non ha dato purtroppo risultati soddisfacenti.
Aloe vera e tumori
Esistono alcune ricerche che avrebbero rilevato l’utilità dell’aloe vera (o meglio, di alcuni derivati, come, per esempio, l’aloe-emodina) in alcuni tipi di tumori (per esempio quelli infantili). In realtà, si tratta di studi su animali (e nei decenni di sostanze anticancro su animali ne sono state studiate centinaia!) e gli stessi ricercatori mettono in guardia dai facili entusiasmi. Dire che la pianta ha proprietà antitumorali (se una sostanza ha accertate proprietà antitumorali la si impiega nella cura, non nella ricerca) è quindi ottimistico e scientificamente falso: è corretto dire che esistono linee di ricerca che stanno studiando la pianta in questo senso.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, aloe ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Aloe vera.