Tutto è mondo è paese è un modo di dire proverbiale usato, generalmente con connotazione non del tutto positiva e con una certa rassegnazione, per indicare che la gran parte dei difetti che, a un’analisi superficiale, sono attribuiti a piccole comunità o luoghi ben definiti, sono invece tipici dell’animo umano e quindi presenti praticamente ovunque; non si tratta quindi di problematiche attribuibili a determinati luoghi, ma alla natura umana in sé stessa. Spesso lo si cita per rispondere a lamentele su una piccola realtà ricordando che, determinate cose, condivisibili o no che siano, si verificano un po’ ovunque; in sostanza, con significato più esteso, è un invito a mettersi l’animo in pace.
(“Quando mai c’è stato un referendum simile in Italia? Ma il nostro statista se l’inventa e lo rivende al volo, complice un giornalista disattento, ché tutto il mondo è paese e anche gli amici americani sono dei fessi destinati a bersi qualsiasi cosa lui dica”; la Repubblica, 12 maggio 2003).
(“Tutto il mondo è paese. Anche nella civilissima Germania non si rispettano le regole. È stato infatti calcolato che il 60 per cento degli impiegati tedeschi utilizzano Internet a scopo privato almeno una volta al giorno, mentre lavorano”; Il Corriere della Sera, 29 novembre 2000).
Un’idea un po’ diversa è invece espressa da un altro proverbio: “Paese che vai, usanza che trovi”.

Tutto è mondo è paese è un modo di dire proverbiale usato, generalmente con connotazione non del tutto positiva