A tarallucci e vino è un’espressione che viene usata generalmente con il verbo “finire” o “risolvere” e fa riferimento a una questione le cui premesse non erano affatto buone, ma che, alla fine, si è conclusa in un clima disteso e di armonia.
L’espressione viene usata spesso anche in senso negativo, in questo caso il riferimento è generalmente ad accordi politici, per indicare una questione che è stata insabbiata o aggiustata alla meglio con un compromesso che però non risolve davvero il problema.
(“L’unica cosa che non può e non deve accadere è quello che succedeva in passato, prima dell’avvento del cosiddetto “governo del cambiamento”: il politico che lancia il sasso e nasconde la mano e il caso che finisce a tarallucci e vino, senza colpevoli né innocenti; Il Fatto Quotidiano, 5 settembre 2018“).
Il detto trae origine dal fatto che i tarallucci sono biscotti tipici delle regioni del sud Italia che vengono spesso serviti a fine pasto con un vino dolce; l’espressione rimanda quindi a un clima sereno, conviviale.

Il termine “taralluccio” è il diminuitivo di “tarallo”, biscotto tipico delle regioni del Sud Italia