Tagliare la testa al toro è un’espressione metaforica il cui significato è definire una volta per tutta una determinata questione, prendere una drastica decisione, adottare una decisione definitiva ed espressioni simili; ciò a prescindere dal fatto che scelta comporti un rischio, un danno o una rinuncia. In pratica, “tagliando la testa al toro” si rompono gli indugi e si compie una determinata scelta. Si tratta di un modo di dire piuttosto comune che ritroviamo nel parlare di tutti giorni e che spesso ricorre anche negli articoli di giornale.
Tagliare la testa al toro – Origine dell’espressione
A dispetto della frequenza con cui si utilizza questa curiosa espressione, sulle sue origini ci sono diverse opinioni. Secondo alcuni l’origine è da ricercarsi in un racconto popolare che vede come protagonista un toro piuttosto curioso che decise di infilare la testa all’interno di una giara molto preziosa senza però poi riuscire a tirarla fuori; il proprietario di entrambi, molto avaro, non sapeva che soluzione adottare per risolvere il problema; alla fine, consigliato da un amico, decise che per salvare la giara, l’unica soluzione possibile rimaneva quella di tagliare la testa al toro.
La maggior parte delle fonti però propende per un’altra spiegazione.
Si deve tornare indietro nel tempo, per l’esattezza al 1162 quando il patriarca di Aquileia, Ulrico di Treven, decise di conquistare la città di Grado, all’epoca governata, per la Serenissima Repubblica di Venezia, dal doge veneziano Enrico Dandolo. In un primo tempo, Ulrico ebbe la meglio e Enrico Dandolo per salvarsi dovette riparare a Venezia; la Serenissima aveva però grandi interessi economici a Grado e non poteva permettersi di perderla; vi fu quindi un contrattacco che portò alla cattura di Ulrico, 12 chierici e 12 feudatari. La condizione che Venezia impose per l’affrancamento del patriarca di Aquilea fu molto particolare e umiliante; il fine era quello si sconsigliare chicchessia da futuri attacchi ai possedimenti di Venezia; in pratica, tutti gli anni, nel giorno di giovedì grasso, il doge di Aquileia doveva consegnare ai veneziani 12 pani (che rappresentavano i feudatari), 12 maiali (che rappresentavano i chierici) e un toro (che rappresentava il patriarca) da consegnare ai cittadini durante un pubblico spettacolo; pur conscio della grande umiliazione, il patriarca di Aquileia, pur di avere di nuovo la libertà, finì per accettare. Durante la festa i pani venivano distribuiti al popolo, i 12 maiali venivano uccisi e la loro carne era distribuita ai senatori della Serenissima, mentre al toro veniva tagliata la testa nel corso di una celebrazione dal grande valore simbolico allestita nella grande Piazza San Marco.

Tagliare la testa al toro è un’espressione metaforica il cui significato è definire una volta per tutta una determinata questione
Tagliare la testa al toro – Esempi
(“Quel comitato è inutile, meglio tagliare la testa al toro e dichiarare definitivamente chiusa la vicenda Stamina. Sul metodo dello psicologo Davide Vannoni la comunità scientifica italiana ha deciso di risalire in sella, recuperando quel ruolo autorevole reso ultimamente un po’ opaco dai dibattiti televisivi, dagli interventi giudiziari e dalle pastoie politiche”; La Stampa, 25 gennaio 2014).
(“Tagliare la testa al toro evitando il riconteggio delle schede elettorali. Gli avvocati di Mercedes Bresso e degli altri esponenti del centrosinistra hanno deciso di cambiare strategia”; La Stampa, 24 agosto 2010).
(“La definitiva degenerazione del fatto di cronaca da parte dei media online avviene giorni fa per mano di Massimo Giannini, direttore de La Stampa. In un tweet del 7 settembre Giannini propone di tagliare la testa al toro e smettere di guardare al dito, anziché alla Luna”; Il Fatto Quotidiano, 11 settembre 2020).
(“«Faccia una norma, rientra sicuramente nelle sue competenze, che affermi che le palestre scolastiche debbano essere usate solo per l’attività fisica e quella sportiva». Così Gianni Petrucci, presidente della Federbasket, si rivolge a Lucia Azzolina chiedendole di tagliare la testa al toro sul complesso di voci e di rischi che mettono in discussione il futuro di un bel pezzo di sport italiano”; La Gazzetta dello Sport, 3 luglio 2020).
(“Per il nuovo direttore sportivo è questione di giorni, se non di ore. Dopo il lungo periodo di riserbo e silenzio che ha circondato le mosse societarie, il presidente del Catanzaro Floriano Noto dovrebbe essere ormai pronto a tagliare la testa al toro e indicare la figura al comando dell’area tecnica giallorossa” La Gazzetta del Sud; 27 luglio 2020).