Sparare sulla Croce Rossa è un noto modo di dire che può assumere più sfumature di significato. Si deve partire dalla premessa che i trattati internazionali vietavano (e vietano tuttora), durante le battaglie o scontri a fuoco, di sparare su coloro che soccorrevano i feriti (e che erano ben identificabili dall’emblema della Croce Rossa) così come vietavano bombardamenti su ospedali o su mezzi di soccorso. Sparare sulla Croce Rossa era quindi un modo di dire utilizzato in passato per indicare l’indegno comportamento di coloro che si approfittavano della loro forza per sopraffare i più deboli e, più in generale, un comportamento biasimevole.
Sparare sulla Croce Rossa – Utilizzo odierno dell’espressinoe
Oggi, solitamente, si utilizza la frase con intenti meno drammatici, bensì più scherzosi o comunque ironici, per riferirsi a coloro che sfruttano la debolezza degli altri per vincere una competizione, sovrastarli in una discussione ecc.
(“Per il quinto titolo consecutivo nella 500-MotoGp, la classe più importante del motociclismo, basta arrivare quarto al Gran Premio della Malesia, ma Valentino Rossi non è per niente certo di farcela. “L’unica notizia positiva è che Biaggi sta peggio di me”, attacca. “Ha detto che batterlo domani sarà come sparare sulla Croce Rossa? Beh, lui potrà sparare su di me come se fossi un prete nella neve: mi centra al primo colpo”; la Repubblica, 24 settembre 2005).

La Croce Rossa è stata fondata a Ginevra nel 1864
Frasi celebri, motti e modi di dire