Situazione kafkiana è un’espressione, invero non troppo comune, che rivela una certa ricercatezza in chi sta parlando; quando si utilizza tale locuzione si fa riferimento a una situazione paradossale, allucinante, angosciante, assurda; è tale, infatti, l’atmosfera tipica dei racconti di Franz Kafka, scrittore ceco di lingua tedesca (si pensi, per esempio, a La metamorfosi, a Il processo oppure a Il castello), che sono divenuti il simbolo dell’angoscia dell’uomo moderno in un mondo che avverte come ostile, in cui tutto perde di senso e l’ordine delle cose si rovescia come in un sogno o in un incubo. Ecco quindi che il termine kafkiano è un neologismo che i dizionari italiani riportano non solo come aggettivo che indica qualcosa relativo a Kafka, ma anche come sinonimo di assurdo, allucinante, angoscioso, paradossale, assurdo ecc.
(“L’ad bianconero ha definito la vicenda Conte «una situazione kafkiana», col tecnico che «ha pagato con una condanna un procedimento dove la difesa non ha avuto un ruolo principale ma si è dovuta sottomettere alle dichiarazioni di un presunto pentito»…”; La Stampa, 28 novembre 2012).

Statua dedicata a Franz Kafka (Praga, 3 luglio 1883 – Kierling, 3 giugno 1924)
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