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Scheletro nell’armadio

Scheletro nell’armadio è una locuzione utilizzata molto comunemente, sia nel linguaggio quotidiano, ma anche, e soprattutto, in ambito giornalistico. Tale espressione è utilizzata per indicare un avvenimento, un fatto, un episodio del passato che si vuole tenere ben nascosto perché lo si ritiene biasimevole, condannabile, riprovevole, umiliante e quindi, come tale, se divulgato, potrebbe risultare estremamente dannoso per la propria reputazione o, nel peggiore dei casi, avere conseguenze legali o economiche di un certo rilievo.

Scheletro nell’armadio – Origine del modo di dire

La locuzione “scheletro nell’armadio” è utilizzata generalmente con i verbi avere o tenere. Dalle ricerche fatte dai linguisti, non risultano attestazioni letterarie che facciano pensare a un’origine italiana di questo curioso modo di dire; secondo alcune fonti, è decisamente probabile che si tratti di un calco delle espressioni inglesi “skeleton in the closet” (il cui significato letterale è scheletro nel guardaroba) o “skeleton in the cupboard” (scheletro nella credenza) riportate più volte da autorevoli dizionari come citazioni d’autori e risalenti perlomeno al XIX secolo, anche se era già nota una loro anteriore diffusione nel linguaggio comune. È possibile, anche se non è del tutto certo, che il modo di dire faccia riferimento al fatto che fino al 1832, in terra inglese, gli studi sui cadaveri potessero essere fatti soltanto sulle salme dei criminali che erano stati giustiziati. Gli scheletri di costoro dovevano essere quindi conservati, ma tenuti chiusi in un armadio perché non era permesso tenerli allo scoperto. Da qui l’uso figurato dello scheletro nell’armadio come verità scomoda tenuta ben nascosta.

Altri autori, comunque, ritengono che l’origine dell’espressione sia francese (squelette dans le placard); secondo lo scrittore Bernard Delmay, il curioso modo di dire va fatto risalire a un episodio verificatisi al tempo della Rivoluzione francese e riguarda in particolare il conte di Mirabeau, Honoré Gabriel Riqueti conte di Mirabeau, considerato un grandissimo rivoluzionario; dopo la sua morte, in un armadio blindato del palazzo delle Tuileries furono rinvenuti, nel 1792, dei documenti che fecero luce sui suoi contatti segreti con il re e la sua corte (la speranza del conte di Mirabeau era quella di diventare ministro in una monarchia costituzionale e quindi aveva agito in modo da rendere vani gli sforzi dei rivoluzionari).

La scoperta suscitò un grande scalpore e particolarmente violenta fu la reazione dei Giacobini e a ciò la stampa diede grande risalto; a un’illustrazione satirica che ritraeva uno scheletro con il volto di Riqueti che custodiva i documenti che provavano il suo tradimento (vedasi l’immagine sottostante) sembra si debba la spiegazione del modo di dire che ancora oggi utilizziamo.

scheletro nell'armadio

Esempi di utilizzo dell’espressione

Di seguito alcuni esempi di utilizzo dell’espressione tratti da articoli di quotidiani diffusi a livello nazionale.

(“Sempre a proposito di Consorte, Violante dice: «Quegli addebiti, se provati, sarebbero personali e non riguarderebbero né l’Opa né il movimento cooperativo». E sui Ds ribadisce: «I Ds non hanno scheletri nell’armadio. Mi sento di rivendicare non una superiorità ma un costume politico ispirato al senso dello Stato»“; La Stampa, 30 dicembre 2005).

(“Noi non abbiamo alcun scheletro nell’armadio – contro-replica Romano – parlamentari dei 5Stelle si sono trovati presso un’azienda privata, la Casaleggio Associati, per discutere le sorti di un’amministrazione pubblica. A me sembra uno scenario di tipo latino-americano“; Il Fatto Quotidiano, 15 gennaio 2016).

(“Nel corso di un’intervista a tutto campo, quando le è stato chiesto se considerasse un impegno in politica, ha risposto: «Se me lo avessi chiesto 20 anni fa, mi sarei messa a ridere… Ho sempre detto che andrò dove sarò richiesta. Non so se sono adatta alla politica, ma ho anche scherzato sul fatto che non so se mi sia rimasto qualche scheletro nell’armadio»“; Il Messaggero, 28 dicembre 2018).

Frasi celebri, motti e modi di dire

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