Savoir-faire (anche savoir faire) è una locuzione francese la cui traduzione letterale è “saper fare”; in italiano è utilizzata in qualità di sostantivo maschile; il significato di tale locuzione è più complesso di quanto non esprima la semplice traduzione dal francese; con essa, infatti, si indica una sorta di abilità mista a classe, diplomazia, accortezza, finezza, tatto, stile, garbo, disinvoltura ecc.
(“E non è male, l’idea che la testa di una ministra debba rotolare, ma conta relativamente poco il perché. Forse, dal giornale della borghesia italiana ci si dovrebbe attendere un pizzico di savoir-faire e garantismo in più. Ma ormai va così, non si fa più nemmeno finta“; ilfoglio.it; 15 dicembre 2017).
(«DS 7 CROSSBACK dà il via alla seconda generazione dei modelli DS, Marchio da sempre all’avanguardia. Questo SUV internazionale, raffinato e tecnologico, esprime il savoir-faire alla francese, una combinazione di materiali pregiati, lavoro artigianale e innovazioni tecnologiche. I suoi equipaggiamenti innovativi garantiscono confort di guida e prestazioni eccellenti»; la Repubblica, 14 marzo 2017).
(“C’è chi dice che abbiano un naso migliore. Chi sottolinea la maggiore sensibilità e chi ne osanna il savoir-faire. Un dato è certo: le donne sommelier hanno conquistato la sala e la tavola“; La Stampa, 8 marzo 2020).
(“Per le Edizioni End di Gignod (Aosta) si tratta del secondo libro, dopo il fortunato Non solo vegan di Monica Demontis, dedicato alla valorizzazione del savoir-faire culinario di valdostane che nutrono per la cucina un interesse non di tipo professionale”; La Stampa, 21 luglio 2018).
Il savoir-faire è una qualità che facilita enormemente i rapporti sociali, tipica di quelle persone che sanno destreggiarsi abilmente nelle situazioni più disparate e talvolta delicate o che comunque richiedono una certa eleganza e un certo charme.

Il savoir-faire è una qualità che facilita enormemente i rapporti sociali