Piove, governo ladro! è espressione celeberrima sulle cui origini vi sono diversi ipotesi; una delle più accreditate è quella di Alfredo Panzini (Dizionario moderno, 1905) secondo il quale la frase nacque quale didascalia di una vignetta satirica. Nel 1861 i mazziniani avevano preparato a Torino una dimostrazione; ma il giorno fissato pioveva, e la dimostrazione non si fece. Il Pasquino (una rivista satirica di allora) pubblicò una vignetta del caricaturista Casimiro Teja; in essa erano rappresentati tre mazziniani che si riparavano dalla pioggia; uno di loro esclamava: “Governo ladro, piove!”. L’espressione divenne in seguito il motto della rivista.
La frase è spesso ripetuta ancora oggi o per dileggiare la diffusa abitudine di dare la colpa di qualsiasi cosa al governo in carica oppure come generica espressione di sfogo polemico quando le cose non vanno per il verso giusto.

“Piove, governo ladro!” è una generica espressione di sfogo polemico quando le cose non vanno per il verso giusto.
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