Parce sepulto (Perdona a chi è sepolto) è la frase che lo spirito di Polidoro, uno dei figli di Priamo, rivolge a Enea.
Modernamente si utilizza tale espressione per affermare che è ingeneroso essere risentiti, a causa di torti subiti, con qualcuno che non c’è più. Con senso più estensivo si utilizza la frase per riferirsi a coloro che sono già stati puniti dalla sorte o che non hanno più la capacità di nuocere. La frase è tratta da Virgilio (Eneide, III, 41).