Pagare lo scotto è un’espressione figurata che può essere usata con diverse sfumature di significato: pagare le conseguenze di qualcosa, giusto o sbagliato che sia o anche pagare il prezzo per aver commesso qualcosa di riprovevole.
(“Ai genitori, infatti, si chiede la piena collaborazione: se i ragazzi verranno pizzicati fuori casa dopo le nove di sera sono le famiglie che rischieranno di pagare lo scotto – incappando nelle misure antivandalismo varate dal governo britannico“; La Stampa, 9 luglio 2008).
(“Abbiamo margini di miglioramento del 50-60% – dice Zironelli, allenatore dei giovani bianconeri -, ho a disposizione giocatori di talento, ma dobbiamo però farlo in fretta. Sapevamo di dover pagare lo scotto di un passaggio dal torneo Primavera alla serie C. Anche io dovrò fare un grande lavoro“; La Stampa, 24 settembre 2018).
Pagar lo scotto – Dicesi dello scontare per penitenza il fallo commesso (Commento di Paolo Costa alla Divina Commedia in riferimento al verso presente in Purgatorio, Canto XXX:
L’alto fato di Dio sarebbe rotto / se Lete si passasse e tal vivanda / fosse gustata senza alcuno scotto / di pentimento.
Pagare lo scotto – Origine del modo di dire
Il termine scotto, oggi utilizzato soltanto in questa espressione, deriva del franco skot che significa “tassa”; con tale termine si indicava il prezzo che si doveva pagare dopo aver mangiato e dormito in una locanda. Con il passare degli anni il termine ha perso il suo significato originario e ha acquisito quello di punizione, pena, castigo.
Un’espressione equivalente a pagare lo scotto è pagare il fio.
In lingua inglese il concetto può essere reso le espressioni “pay the price” o “pay the piper”.

Scotto deriva dal franco skot, termine che indicava il prezzo da pagare dopo aver mangiato e dormito in una locanda