Occhio non vede, cuore non duole è un proverbio italiano molto noto utilizzato con varie sfumature di significato; molto spesso lo si usa per affermare che il non essere a conoscenza di qualcosa che potrebbe intristirci o preoccuparci ci eviterà appunto di soffrire; in altri termini si afferma che le cose sgradevoli è meglio non saperle…
Secondo alcune fonti si ricorre a questo modo di dire soprattutto in riferimento a questioni sentimentali; in realtà, si tratta di un proverbio che ha sicuramente un impiego decisamente più vasto.
(“Ci sono poi un’addizionale sulla bolletta elettrica e il tributo provinciale per l’ambiente. Come mai i cittadini non si arrabbiano? Occhio non vede, cuore non duole: sono tutte tasse dentro altre tasse. Non si notano“; Corriere della Sera, 9 ottobre 2014).
In certe occasioni lo si utilizza per giustificare il fatto di non informare qualcuno di un torto che gli abbiamo procurato. Più estensivamente può essere usato per dire che “ciò di cui non si è a conoscenza non viene desiderato e quindi non fa soffrire nel caso in cui non si potesse ottenerlo”.
Meno nota, ma attestata, la variante “occhio che non vede, cuore che non duole“. Del proverbio esiste anche una variante in dialetto calabrese “Occhiu ‘on vida cora ‘on dola”.
In lingua inglese, per esprimere gli stessi concetti si usa il proverbio “What you don’t see won’t hurt you” la cui traduzione è “Ciò che non si vede non ci ferisce”.

Occhio non vede, cuore non duole ovvero ciò che non si vede o non si conosce non ci ferisce