Non ragioniam di lor, ma guarda e passa è un celeberrimo verso della Divina Commedia di Dante Alighieri che nei secoli si è trasformato in un modo di dire molto comune, anche se più frequentemente vengono usate varianti di origine popolare che, pur avendo il medesimo significato, presentano storpiature testuali; fra le più comuni ricordiamo “non ti curar di loro, ma guarda e passa” e “non parliam di loro, ma guarda e passa”).
Non è comunque infrequente il caso di chi utilizza una storpiatura del famoso verso dantesco virgolettandola come citazione colta, un errore nel quale, alcuni anni fa, è caduto anche il celebre giornalista e scrittore Beppe Severgnini.
Il verso si trova nel canto III dell’Inferno (III, 51)
- «Fama di loro il mondo esser non lassa;
- misericordia e giustizia li sdegna:
- non ragioniam di lor, ma guarda e passa».
Parafrasando il testo:
- Il mondo non permette che di loro resti un qualsiasi ricordo
- la misericordia e la giustizia li disdegnano
- non parliamo più di loro, ma guarda e vai avanti.
È Virgilio che pronuncia quei versi per descrivere i cosiddetti ignavi, ovvero i vili, «coloro che visser sanza ‘nfamia e sanza lodo»; da notare che oggi il modo di dire “senza infamia e senza lode” è usatissimo per descrivere qualcosa di mediocre, senza particolari difetti, ma anche senza qualità degne di nota.
Oggi l’espressione, generalmente storpiata, viene utilizzata per significare che non ci si deve preoccupare di pettegolezzi, calunnie o malignità altrui, una sorta di “lasciamo perdere, non si può piacere a tutti”.

Statua di Dante Alighieri, autore della Divina Commedia, l’opera poetica più importante composta in lingua italiana
Frasi celebri, motti e modi di dire – Locuzioni e frasi latine – Frasi di Dante Alighieri