Indorare la pillola è un modo di dire particolarmente diffuso nel nostro Paese; si tratta di un’espressione che descrive il tentativo di rendere meno pesante un dispiacere, dare una brutta notizia nel modo migliore possibile, mitigare la portata di un evento negativo, cercare di far apparire qualcosa meno spiacevole di quello che è in realtà.
(“Sostenere che l’Italia è “in fisioterapia”, perché ha già imboccato la via della ripresa, è un modo per indorare la pillola ai cittadini e per non ammettere che, mentre l’America cresce già a un tasso del 4%, noi ci accontentiamo dello 0,8% e non siamo ancora entrati nemmeno in sala operatoria“; La Repubblica, 24 dicembre 2013).
Indorare la pillola – Origine dell’espressione
L’origine della curiosa espressione è da ricercare nel fatto che gli antichi speziali, predecessori dei moderni farmacisti, preparavano i loro rimedi pestando in un mortaio i vari ingredienti necessari dopodiché, con un apposito strumento, creavano dei tubicini che venivano sezionati in pillole; molto spesso questi preparati erano amari o comunque di sapore non sgradevole e, per porre rimedio a questi inconvenienti, erano soliti ricoprire le pillole con una polvere a base di liquirizia, zucchero e miele; questa copertura aveva una colorazione dorata, da qui l’ormai celeberrimo modo di dire.
Una variante, meno comune, ma comunque abbastanza diffusa è l’espressione “addolcire la pillola“.

Quando si indora la pillola si cerca di rendere meno pesante o sgradevole una determinata situazione