In dubio pro reo è una locuzione latina molto nota utilizzata nell’ambito del diritto penale; la traduzione italiana è “nel dubbio, [si giudichi] a favore dell’imputato”. Si tratta di una massima giuridica (brocardo) presente nel Digesto giustinianeo che indica, in modo sintetico, che quando non si ha la certezza che il fatto criminoso sia attribuibile all’imputato (per esempio, nel caso di insufficienza di prove) è opportuno che la giuria accetti il rischio di assolvere un colpevole piuttosto che quello di condannare una persona innocente.
Nel nostro ordinamento giuridico, tale principio è presente nel codice di procedura penale, art. 527 (“… quando su una questione vi è parità di voti, prevale l’opinione più favorevole all’imputato“).
(“Nella sua arringa, l’avvocato ha insistito sul tema del dubbio. «In assenza di certezze – ha detto rivolto alla Corte – dovete assolvere questa ragazza che ha solo 22 anni e per la quale i pm hanno chiesto l’ergastolo (così come per Sollecito – ndr)». «In dubio pro reo» ha ribadito chiudendo il suo intervento Dalla Vedova“; La Stampa, 1 dicembre 2009).

In dubio pro reo è una massima giuridica il cui significato è “nel dubbio, si giudichi a favore dell’imputato”