Houston, abbiamo un problema è una frase che viene utilizzata, soprattutto in contesti informali, scherzosi o ironici, e talvolta anche in ambito giornalistico, per sottolineare l’insorgere di un problema imprevisto. È la traduzione della frase inglese “Houston, we have a problem“, citazione erronea, ma ormai popolarissima, della frase pronunciata dall’astronauta Jack Swigert che si trovava a bordo della navicella spaziale Apollo 13; la frase esatta è “OK, Houston, we’ve had a problem here” (“OK, Houston, abbiamo avuto un problema qui“); diversi secondi dopo, la base rispose: “This is Houston. Say again, please.” (“Qui Houston, ripetere prego”). Passarono ancora alcuni secondi e Jim Lovell, il comandante, ripetette pressoché le parole di Swigert: “Houston, we’ve had a problem” (“Houston, abbiamo avuto un problema”) e cominciò a spiegare i dettagli tecnici dell’avaria occorsa.
La frase, nella sua forma erronea, ha acquistato una nuova ed enorme popolarità grazie al film Apollo 13 diretto da Ron Howard e interpretato, fra gli altri, da Tom Hanks e Kevin Bacon.
Houston, abbiamo un problema – La vicenda
In breve la vicenda. La navicella partì da Cape Kennedy l’11 aprile nel 1970; tre giorni dopo si verificò un incidente che danneggiò la navicella e non soltanto impedì la prosecuzione della missione, ma rese particolarmente difficile il rientro sulla Terra. Se la partenza della missione fu praticamente ignorata dalla stampa e dalle televisioni, l’imprevisto incidente fece sì che sulla vicenda si scatenasse l’interesse dei media nazionali e internazionali. Il mondo intero, infatti, seguì le vicissitudini degli astronauti con il fiato sospeso vista la concreta possibilità che i tre morissero nello spazio.
La NASA mise in campo tutte le risorse a disposizione per risolvere la delicatissima situazione; determinante fu l’aiuto di un componente dell’equipaggio originale, Ken Mattingly, che fu trattenuto a terra perché era stato a contatto con un collega che era stato colpito da rosolia; per gli altri due colleghi il problema non sussisteva perché avevano già contratto la malattia in precedenza. Ken Mattingly sarabbe poi stato nominato pilota del modulo di comando della missione Apollo 16.

Rappresentazione della capsula dell’Apollo 13 che orbita intorno alla Terra