Ho visto cose che voi umani è un modo di dire molto famoso, per non dire celeberrimo, che trae origine da un monologo presente nel kolossal Blade Runner (un film di fantascienza del 1982, ormai un vero e proprio cult, diretto da Ridley Scott e che vede, fra i tanti protagonisti, Harrison Ford e Rutger Hauer).
Nel doppiaggio italiano del film la frase è leggermente diversa da come generalmente è utilizzata oggi; di seguito il monologo pronunciato dall’androide Roy Batty (interpretato da Rutger Hauer):
- «Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi:
- navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione,
- e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser.
- E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo,
- come lacrime nella pioggia.
- È tempo di morire».
In lingua inglese, l’incipit del monologo è il seguente:
«I’ve seen things you people wouldn’t believe…».
Per inciso, la frase non è presente nel romanzo al quale il film si è liberamente ispirato (Il cacciatore di androidi di Philip K. Dick).
Ho visto cose che voi umani – Uso e significato nel linguaggio comune
Come spesso accade con frasi e locuzioni rese famose da libri o film di grande successo (si pensi a Houston, abbiamo un problema oppure alla frase Al mio segnale scatenate l’inferno), anche Ho visto cose che voi umani è diventato un modo di dire frequentemente utilizzato nel linguaggio comune; nella fattispecie la frase è usata come iperbole, in genere in contesti informali, ironici e scherzosi, con il significato di “ho avuto a che fare con cose alle quali è davvero difficile credere”; “ho assistito a situazioni incredibili” e frasi dal significato simile.
Ricordiamo che, in ambito linguistico, l’iperbole è una figura retorica che consiste nell’esagerare un determinato concetto per eccesso (ti aspetto da una vita!) o per difetto (due secondi e sono da te!) allo scopo di aumentarne, per contrasto, la credibilità.
(“Moresco ha ragione, non andava escluso. Allo Strega ho visto cose che voi umani… Antonio Franchini, direttore editoriale di Giunti ed ex Mondadori, replica alle critiche contro il suo autore rimasto fuori dalla cinquina che aveva parlato di premio truccato”; la Repubblica, 20 giugno 2016).

Blade Runner è un film ambientato in una Los Angeles del futuro