Gatta ci cova è un curioso modo di dire che si usa quando si sospetta che in una determinata situazione ci sia qualcosa che non va, o comunque di poco chiaro, che le cose non stiano esattamente come ci vengono presentate. Espressione dal medesimo significato è, per esempio, “qui c’è qualcosa sotto!”.
Il gatto è qui visto come animale piuttosto furbo, talvolta un po’ truffaldino, che, apparentemente mostra indifferenza, mentre invece si sta preparando a combinare qualcosa (per esempio, rubare del cibo).
Gatta ci cova – Frasi di esempio
Di seguito alcune frasi di esempio che meglio potranno chiarire il significato del modo di dire.
(“Secondo me gatta ci cova: il Fondo Unico per lo Spettacolo (Fus) verrà prolungato ancora un po’ lasciando a casa molte giovani compagnie: il rischio è che nel mondo che verrà il teatro la farà da spettatore per un mucchio di tempo“; La Stampa, 25 aprile 2020).
(“«La loro relazione era finita dopo un paio di mesi d’amore – scrive Novella 2000 – Silvia almeno diceva di amare Corona, anzi si dice che lei volesse addirittura una relazione più seria. Proposta prontamente bocciata da Fabrizio». Non sarebbe comunque la prima volta che i due vengono visti insieme dopo la fine della loro storia: stesso gruppo di amici o qualcosa di più? Per ora, gatta ci cova“; Il Messaggero, 21 aprile 2016).

Gatta ci cova è un’espressione che ha il medesimo significato di “qui c’è qualcosa sotto”.
Origine della frase
L’espressione non ha origini recenti; la prima attestazione è infatti risalente al XVI sec.:
«Per certo che egli mi convien vedere donde nasce questo tanto fervore e questa tanta divozione; qualche gatta ci cova; che sì ch’io scoprirò qualche tegolo, se io mi ci metto!»
(in Ragionamenti, Agnolo Firenzuola, scrittore toscano vissuto a cavallo tra il XV e il XVI sec.).