Passare sotto le forche caudine è una frase utilizzata con il significato di subire una grande umiliazione, una prova decisamente mortificante.
L’origine di questo celebre modo di dire è molto antica e fa riferimento a un episodio accaduto nel 321 a.C., nel corso della Seconda guerra sannitica. I sanniti riuscirono a intrappolare dentro la gola di Caudio migliaia di soldati romani che furono quindi costretti ad arrendersi; i prigionieri vennero poi fatti passare, disarmati e denudati sotto un giogo (le “forche”) dichiarando la loro sottomissione al nemico.
Il più grande storico di Roma, Tito Livio, racconta (Storie, IX, 5): “E venne l’ora fatale dell’ignominia; (…) prima i consoli, quasi nudi, furono fatti passare sotto il giogo; poi gli altri in ordine e grado furono sottoposti alla stessa ignominia; infine ad una ad una tutte le legioni”.
Dove è avvenuto l’episodio delle forche caudine?
La localizzazione delle zona dove si è verificato l’episodio delle forche caudine è un problema della storiografia su Roma antica che non ha ricevuto ancora una risposta unanime. L’ipotesi più accreditata sembra essere quella che l’evento in questione sia avvenuto in una zona compresa fra i due attuali comuni di Arienzo (Caserta) e Arpaia (Benevento).

Rappresentazione dell’episodio delle forche caudine (fonte: Wikimedia Commons)