Ex cathedra è una locuzione latina il cui significato letterale è “dalla cattedra”.
L’espressione, in ambito ecclesiastico o, più precisamente, nell’ambito della dottrina cattolica fa riferimento alla condizione in cui il pontefice beneficia della funzione di pastore e dottore della Chiesa cattolica allorquando definisce un articolo relativo alla morale o un dogma di fede. Generalmente, tale locuzione è legata al dogma dell’infallibilità del papa, dogma secondo il quale il pontefice non può sbagliare quando, appunto, parla “ex cathedra”.
(“Lontani, lontanissimi i tempi del Concilio Vaticano I, aperto nel 1868, in cui venne stabilito il dogma dell’infallibilità papale. Il supremo pronunciamento ex cathedra del supremo pastore della Chiesa cattolica venne applicato da Pio XII nel 1950 per l’Assunzione di Maria“; lultimaribattuta.it, 9 marzo 2016).
Nel linguaggio comune l’espressione è spesso utilizzata con finalità più o meno ironiche per fare riferimento a coloro che esprimono concetti o sentenze con fare perentorio, altezzoso o dogmatico.
(“Finora non si era posto il problema del presidente: esisteva poco come tale. Proprio perciò era riconosciuto come premier: poiché non lo era. Nel momento in cui senza essersi consultato con Salvini ha espresso ex cathedra un giudizio forte non esistono spazi tra due possibilità. O ti adegui e resti, cercando di far valere dei crediti per l’onta subita”; 9 maggio 2019, liberoquotidiano.it).
La locuzione viene talvolta utilizzata in senso proprio (dalla cattedra) senza alcun intento peggiorativo.

L’espressione “ex cathedra”, nell’ambito della dottrina cattolica, fa riferimento alla condizione in cui il pontefice beneficia della funzione di pastore e dottore della Chiesa cattolica allorquando definisce un articolo relativo alla morale o un dogma di fede
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