Dormire sugli allori e riposare sugli allori (anche adagiarsi sugli allori o cullarsi sugli allori) sono espressioni figurate utilizzate, talvolta anche in contesti ironici o scherzosi, con il significato di “restare inoperosi accontentandosi di quanto si è già ottenuto”; “crogiolarsi nel ricordo di glorie ormai passate” ed espressioni simili.
Va a tal proposito ricordato che, nell’antica Grecia, l’alloro era la pianta sacra di Apollo e con le sue fronde venivano incoronati i grandi condottieri, gli atleti e i poeti o comunque coloro cui si voleva rendere onore. Gli antichi romani lo utilizzavano soprattutto in riferimento alle glorie militari.
(Juan Carlos Osorio, però, tiene la tensione alta alla vigilia della sfida di Rostov contro la Corea del Sud. “Non dobbiamo dormire sugli allori. Avremo di fronte un avversario forte, con giocatori che sanno mettersi in mostra…”; la Repubblica. 22 giugno 2018).
In epoca medievale è nata poi l’usanza di regalare una corona di foglie e bacche d’alloro (la cosiddetta “bacca laurea”) a coloro che raggiungevano eccellenti livelli di studio; ancora oggi è usuale regalare a chi si laurea una corona d’alloro. Merita un cenno, a questo proposito, il termine “baccalaureato” che in Francia indica il titolo di licenza media superiore, mentre in Gran Bretagna, negli USA e in Germania (per alcune facoltà) è il titolo accademico inferiore a quello di dottore.

La corona di alloro è il classico regalo che si fa alla persona che si è appena laureata