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Deus ex machina

Deus ex machina è una notissima espressione latina il cui significato è “divinità [che scende] da una macchina”; è una traduzione dell’espressione greca apò mēchanḗs theós la cui traduzione letterale è “dio da una macchina”. Anche in altre lingue (come l’inglese) è utilizzata tale e quale con una traduzione letterale (god from the machine); in lingua francese l’espressione si traduce nel seguente modo: dieu issu de la machine.

Nel teatro antico, in particolare nella tragedia greca, con tale locuzione si indicava la divinità che, scesa a sorpresa dall’alto tramite un meccanismo (machina), risolveva l’intreccio critico della trama, intreccio altrimenti non risolvibile dai protagonisti umani presenti in scena.

Nel teatro greco antico, sul piano del palco si aprivano le scale di Caronte e un pozzo, dal quale uscivano su una piattaforma i personaggi che erano stati evocati dall’Ade (il mondo degli Inferi). Si trattava essenzialmente di un marchingegno (appunto la macchina), a modello di una banchina, una scala o una gru, che permetteva l’apparizione dell’attore che sosteneva la parte del dio o della dea sopra al palco; era il personaggio che scioglieva l’ingarbugliata situazione in cui si trovava l’eroe protagonista della tragedia e permetteva il lieto fine. La mediazione divina era accettata senza alcuna opposizione dagli attori e dal pubblico.

Aristotele fu molto critico con l’espediente tant’è che nella sua Poetica affermò: “È manifesto dunque che anche lo scioglimento del racconto deve avvenire in forza dello stesso racconto e non deus ex machina come accade nella Medea e come nella scena dell’imbarco nell’Iliade“.  In effetti, un ricorso eccessivo al deus ex machina era considerato prerogativa di autori non molto raffinati che non sarebbero riusciti a sciogliere altrimenti trame piuttosto complesse.

Deus ex machina: nella letteratura antica e moderna

Il primo autore greco che usò il deus ex machina fu Eschilo (Eumenidi), ma divenne una macchina da palcoscenico affermata con Euripide. Oltre la metà delle tragedie di Euripide lo utilizzano per la soluzione della trama, tanto che molti critici ritengono Euripide il vero inventore della strategia risolutiva.

Un noto esempio è la già citata Medea di Euripide, in cui il deus ex machina è un carro trainato da draghi inviato dal dio del sole, per trasportare sua nipote Medea lontano da suo marito Giasone per la sicurezza di Atene. In Alcesti, l’eroina accetta di rinunciare alla propria vita per risparmiare la vita di suo marito Admeto. Alla fine, Eracle si presenta e strappa Alceste dalla morte, riportandola in vita e ad Admeto.

Anche Sofocle ricorre all’intervento del deus ex machina nella sua tragedia Filottete; Eracle, apparendo improvvisamente sulla scena, ferma Neottolemo e Filottete che stanno per imbarcarsi per tornare nella loro patria e ordina loro invece di recarsi a Troia. È comunque l’unica volta che Sofocle fa uso di questo espediente narrativo.

deus ex machina

Il teatro di Erodio Attico, sotto le rovine dell’Acropoli di Atene

La commedia di Aristofane Le donne alle Tesmoforie sbeffeggia il frequente uso del deus ex machina da parte di Euripide rendendo Euripide stesso un personaggio della commedia e portandolo sul palco per mezzo del marchingegno.

Nel genere moderno, l’arrivo del deus ex machina si ha nel momento di massima tensione della storia; può trattarsi di un personaggio minore o anche dell’eroe che, inaspettatamente (magari perché ritenuto erroneamente morto), interviene per assicurare il lieto fine.

Nel teatro moderno, Shakespeare usa il deus ex machina in Come vi piace, Pericle, principe di Tiro e Cimbelino. John Gay lo usa ne L’opera del mendicante, in cui il mendicante interrompe l’azione e riscrive il finale salvando dall’impiccagione del giovane bandito MacHeath, amato da tutte le donne della città perché “una commedia ha l’obbligo del lieto fine”. Durante il XVII e il XVIII secolo, politicamente turbolenti, il deus ex machina era talvolta usato per rendere una tesi controversa più appetibile ai poteri forti. Per esempio, nella scena finale del Tartufo di Molière, gli eroi vengono salvati da un terribile destino da un agente del re compassionevole e onnipresente Luigi XIV, lo stesso re che aveva in mano la carriera e il sostentamento di Molière.

Manzoni considerò il deus ex machina la Provvidenza che è sempre presente ne I promessi sposi con lo scopo di assicurare una gioia più certa e più grande di quella terrena.

Cambiando genere letterario, anche il personaggio della Fata Turchina nel Pinocchio di Collodi agisce in alcuni occasioni come vero e proprio deus ex machina.

Nel cinema – Esistono alcuni esempi anche nel mondo del cinema di un certo spessore (tanti i casi in serie televisive). Si possono citare Harry Potter e i doni della morte e Toy Story 3.

Nel primo, durante scontro finale quando Harry affronta Voldermont, il suo peggior nemico, decisamente più forte e scaltro del protagonista; Harry viene ucciso, ma salito in paradiso, viene riportato in vita e il suo vecchio maestro, il mago Albus Silente, gli svela come sconfiggere definitivamente Voldemort. Harry torna sulla Terra e ha la meglio sull’eterno nemico.

In Toy Story 3 i giocattoli di Andy stanno per cadere in un enorme inceneritore e si vedono ormai spacciati; ecco però il deus ex machina: appare una gru, guidata da marziani mai apparsi prima, che li salva estraendoli dall’inceneritore.

Utilizzo nel linguaggio comune

Oggi, nel linguaggio comune, l’espressione viene pronunciata, spesso con sfumature ironiche o scherzose, per riferirsi a un personaggio o a un evento che risolve una situazione molto intricata e particolarmente complessa. Di seguito alcuni esempi tratti da un quotidiano italiano a tiratura nazionale.

Una carriera sempre più in ascesa, anche se Hillman Mondegreen, autore, produttore, vero e proprio deus ex machina del gruppo, precisa «la musica non è una carriera, è la nostra vita. Io non ho amici nella scena musicale, non mi troverai mai in un locale dove non suonano gli Ephemerals» (La Stampa, 20/08/2017).

(La posizione di Silvio Scaglia, ex deus ex machina di Fastweb, scorrendo le 1.600 pagine dell’ordinanza appare particolarmente delicata. Lui continua a proclamarsi «tranquillo» circa il suo operato, ma secondo i magistrati avrebbe avallato le operazioni commerciali alla base delle false fatturazioni) (La Stampa, 25/02/2010).

Con significato più esteso, ma scorretto, si indica anche colui che gestisce la trama di un’attività illecita o di un intrigo restando perlopiù nell’ombra oppure il leader o comunque la figura di riferimento di un’organizzazione (politica, commerciale ecc.).

In un gioco per bambini, Deus ex machina è un personaggio poco tollerante, autosufficiente e che non ha bisogno di nessuno.

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