Da che pulpito è la forma breve della frase “da che pulpito viene la predica!“; si tratta di un’espressione molto comune usata a seconda dei casi con ironia, sarcasmo o con intenti spregiativi nei confronti di qualcuno che sta rimproverando ad altri quelli che sono i suoi stessi difetti e che non si rende conto o fa finta di non avere oppure sta elargendo consigli che sono contraddittori rispetto al suo comportamento (ovvero che, per usare un altro modo di dire, predica bene, ma razzola male).
Un’espressione che ha pressoché il medesimo significato, anche se forse è meno pungente, è “senti chi parla!”.
Per comprendere appieno il significato dell’espressione, si deve tenere presente che il pulpito è un alimento architettonico, presente in passato nella maggioranza delle chiese, che consiste in una piattaforma posta in alto, munita di un parapetto, e destinata alla predicazione. Pulpito deriva dal termine latino pulpitum il cui significato è piattaforma, impalcatura. Un altro comune modo di dire che utilizza il termine pulpito è “salire sul pulpito”, espressione con la quale si fa riferimento, generalmente in modo ironico o sarcastico, all’atteggiamento di colui che argomenta in modo saccente; per estensione ha anche il significato di diventare superbi in seguito a un successo ottenuto.
Da che pulpito – Frasi con esempi
Di seguito alcune frasi d’esempio, tratte da articoli di giornale, che mostrano l’utilizzo dell’espressione.
(“Molti i commenti pro-Blasco (in tutto ne sono stati pubblicati circa 800 in un’ora), ma anche diverse voci dissenzienti e critiche su queste affermazioni: «Che coraggio e da che pulpito», scrive Elisa, mentre Elisabetta commenta «Provochi troppo»; «il peccatore va condannato», digita Giovanni, e Gianluca: «Canta e taci, e scendi dal pulpito che è meglio»“; La Stampa, 14 agosto 2011).
(“Ignazio Marino reagisce alle numerose richieste di dimissioni che gli sono arrivate in questi giorni. Lo fa ai microfoni di RaiNews 24. E la prima replica è per l’ex Cavaliere: «Berlusconi? Ma guardate da che pulpito viene la predica…». Poi il sindaco argomenta: «Ha mai sentito parlare del leader di Forza Italia? In questo momento sta scontando una pena ed è il presidente del Consiglio che si rifiutò di procedere allo scioglimento del comune di Fondi per mafia»“; la Repubblica, 7 dicembre 2014).
(“«La riduzione della spesa pubblica è una necessità oggi non contestabile né differibile». Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alla Conferenza degli Ambasciatori in corso alla Farnesina. Il primo commento che nasce spontaneo è: da che pulpito viene la predica. Napolitano, infatti, non può certo spacciare sé stesso come il politico che sta attento a non spendere denaro pubblico, quello dei contribuenti che invece hanno le tasche ormai vuote“; notizienazionali.it, 20 dicembre 2013).
(“Battuta finale sull’ex compagno di partito, Paolo Gentiloni: «Le opposizioni ironizzano su Gentiloni commissario agli Affari Economici? Ma da che pulpito viene la predica. C’è gente che teorizza che in Europa conti di più se stai fuori, perché questa è la sostanza del salvinismo e di questo destrismo. E questa stessa gente insulta da fuori»“; Il Fatto Quotidiano, 12 settembre 2019).
(“Una lettura un po’ superficiale dell’articolo incriminato, ma sufficiente per consentirgli di procedere a uno stucchevole sermoncino sulla correttezza politica e giornalistica. Potremmo rispondere: da che pulpito viene la predica, da un quotidiano che inzuppò il pane negli spezzoni domestici, familiari, delle intercettazioni per mettere alla berlina o, nella peggiore delle ipotesi, infangare la reputazione frotte di cittadini più o meno emeriti“; Il Giornale, 11 giugno 2011).

Il pulpito del duomo di Pisa fu scolpito da Giovanni Pisano tra il 1301 e il 1310; è considerato uno dei suoi più grandi capolavori.
In inglese
Per rendere lo stesso concetto, in inglese si possono usare le seguenti formule:
- Look who’s talking!
- You’re one to talk!
Si veda a mo’ d’esempio la seguente frase:
I’m lazy? Look who’s talking!
La si può tradurre, più letteralmente, con “Io sono vagabondo? Senti chi parla!” oppure, più liberamente con “Io sono vagabondo? Senti da che pulpito viene la predica!”.