Cupio dissolvi è una locuzione latina piuttosto nota che significa “desiderio di essere dissolto”. L’espressione deriva da un passo della prima lettera ai Filippesi; in questa San Paolo scrive:
“coartor autem e duobus desiderium habens dissolvi et cum Christo esse multo magis melius permanere autem in carne magis necessarium est propter vos“, cui traduzione italiana è: “sono messo alle strette, infatti, fra queste due cose: da una parte il desiderio di essere sciolto dal corpo per essere con Cristo, il sarebbe assai meglio; d’altra parte, è più necessario per voi che io rimanga nella carne“; il “dissolvi” esprime il concetto di morte (scioglimento dell’anima dal corpo).
Il passo della lettera ai Filippesi è spesso citato dai Padri della Chiesa e dagli scrittori ecclesiastici, sia testualmente sia con diverse varianti; la più comune è proprio la forma “cupio dissolvi”.
Oggi l’espressione è utilizzata per fare riferimento al desiderio di annullamento di sé stessi, di autodistruzione, di autolesionismo.
(“«Guardo attonito al cupio dissolvi del Pd. Mi dico che non può finire così. Non deve finire così». Arriva tramite il Facebook lo sfogo di Enrico Letta sulla situazione interna al Partito democratico, che sembrava dover arrivare a una soluzione dopo l’assemblea di domenica e invece rimane sospesa, almeno fino alla direzione di martedì“; Il Fatto Quotidiano; 20 febbraio 2017“).

San Paolo (Parigi, chiesa di San Severino)
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