Credere, obbedire, combattere è forse il più noto dei tanti slogan fascisti coniati da Benito Mussolini ed è riportato nell’art. 4 dello Statuto del Partito Nazionale Fascista:
Il Fascista comprende la vita come dovere, elevazione, conquista e deve avere sempre presente il comandamento del Duce: “Credere, Obbedire, Combattere“.
Negli anni del regime fascista il motto era scritto sui muri, riportato nei libri di scuola, stampato sui cartelloni presenti nei campi estivi per i giovani ecc.
Era anche il motto della Gioventù italiana del Littorio, un’organizzazione giovanile fascista, come si evince dal capitolo I dell’opera del generale Achille Starace, Gioventù italiana del Littorio:
La Gioventù italiana del Littorio è stata istituita, per volontà del Duce, con il R. D. L. 27 ottobre 1937-xv, n. 1839, il cui art. i dice:
«La Gioventù italiana del Littorio, organizzazione unitaria e totalitaria delle forze giovanili del Regime fascista, è istituita in seno al Partito nazionale fascista, alla diretta dipendenza del Segretario del Partito nazionale fascista, Ministro Segretario di Stato, che ne è il Comandante generale.
«La Gioventù italiana del Littorio ha per motto: Credere, obbedire, combattere».
Credere, obbedire, combattere – Significato
Il significato del motto è piuttosto chiaro (Credere nel fascismo e nel duce; obbedire senza discutere o polemizzare e combattere per difendere a ogni costo l’ideologia fascista); ne dà un’interessante spiegazione la scheda di presentazione del libro del politologo Giorgio Galli (Credere obbedire combattere. Storia, politica e ideologia del fascismo italiano dal 1919 ai giorni nostri):
“Credere, obbedire, combattere” era uno dei precetti più bellicosi del “catechismo” fascista. Imperativo categorico teso ad esprimere un disprezzo assoluto per la democrazia rappresentativa, aveva il pregio (forse involontario) di sbandierare l’asserito carattere totalitario del Regime sorto con la Marcia su Roma…
Oggi il motto non è molto utilizzato, anche se talvolta lo si cita a mo’ di battuta per fare riferimento a qualcosa in cui si crede molto e per la quale si ritiene valga la pena di lottare anche a costo di grandi sacrifici.
Uno scatenato Silvio Berlusconi continua la campagna elettorale da Bruno Vespa, nel salottino di Porta a Porta. Scherzoso e più vitale che mai, rispondendo a una serie di domande su sé stesso, le sue passioni, i suoi difetti (“Non ne ho, sono praticamente perfetto”, afferma) cita, con un sorriso, anche Benito Mussolini. Quando gli viene chiesto quale sia il suo motto, risponde: “Credere, obbedire, combattere“.

Mussolini e Hitler nel 1940 (fonte: Wikimedia Commons)